La prima verifica fiscale ha tratto spunto dall’approfondimento delle informazioni raccolte nell’ambito delle quotidiane attività di controllo economico del territorio; difatti, i Finanzieri avevano individuato l’imprenditore alla guida di una lussuosa Porsche, acquisita in leasing dalla sua società, che tuttavia non risultava aver presentato l’ultima dichiarazione fiscale.
Lo stesso imprenditore, che l’anno precedente era stato intestatario anche di una Ferrari 360 Modena Cabrio, non risultava aver presentato le previste dichiarazioni dei redditi, qualificandosi come “evasore totale”.
Le attività di verifica fiscale, inizialmente avviate nei confronti della società di trading e che avevano permesso di ricostruire analiticamente il volume d’affari complessivo della stessa impresa, facendo emergere i redditi occultati al Fisco, nonché l’imposta sul valore aggiunto e l’I.R.A.P. evasa, sono state successivamente estese nei confronti dell’imprenditore ed hanno consentito di quantificare in oltre 1,9 milioni di Euro la materia imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi, attraverso la mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali, nonché l’evasione di oltre 250.000 Euro di Iva.
Sulla scorta dei risultati delle attività ispettive e delle connesse indagini patrimoniali eseguite dalla Guardia di Finanza, che hanno permesso di rilevare le possidenze dell’imprenditore, denunciato per i reati di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali ed occultamento delle scritture contabili, il G.I.P. del Tribunale di Vallo della Lucania (SA) ha disposto un mirato sequestro preventivo “per equivalente”, fino all’ammontare delle imposte evase, quantificate in 618.000 Euro.
La misura cautelare reale – eseguita al termine di indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania (SA) – Dott. Giancarlo Grippo – e dal Sostituto Procuratore – Dott.ssa Valeria Palmieri – è stata eseguita dai militari della Compagnia di Agropoli (SA) sulle somme rinvenute sui rapporti bancari, nonché sulle partecipazioni di controllo detenute dall’imprenditore nella società di trading oggetto di verifica fiscale, nonché nella società di persone titolare di un noto bar di Agropoli, oltre a 6 automezzi, a garanzia dei crediti erariali.
Il sequestro è stato reso possibile dall’applicazione della norma, introdotta con la legge finanziaria per il 2008, che estende anche ai reati tributari la c.d. “confisca per equivalente”, ossia la possibilità, qualora non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato, di “aggredire” comunque i beni di cui il reo abbia la disponibilità, per un valore corrispondente al suddetto profitto.
COMUNICATO UFFICIALE GUARDIA DI FINANZA SALERNO