Nelle prime ore del 27 Giugno 2014, la Guardia di Finanza di Fiumicino ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta del Sostituto Procuratore Dott.ssa Diana RUSSO, nei confronti di un dottore farmacista residente nella Provincia di Salerno. Oltre all’esecuzione della misura, sono state sottoposte a perquisizioni le due abitazioni private in uso al dottore ed una farmacia della provincia di Salerno.
Le indagini, che hanno condotto all’esecuzione della misura di custodia cautelare in carcere, sono state possibili grazie ad una intensa e dinamica attività investigativa che ha confermato, in termini giudiziari, la responsabilità penale del farmacista, ricettatore di farmaci provento di furto.
I finanzieri del Comando Provinciale di Roma, hanno impedito che, migliaia e migliaia di farmaci oramai inutilizzabili e pericolosi per la salute dei consumatori, atteso lo stato di conservazione, potessero invadere i banchi di centinaia e centinaia di farmacie di tutto il territorio nazionale e fermato l’irresponsabile condotta criminale del farmacista – ricettatore. Le investigazioni, iniziate nei primi giorni del mese di Giugno a seguito di un imponente sequestro operato dalle Fiamme Gialle all’interno di un deposito occulto nel Comune di Arzano, hanno permesso di bloccare la successiva distribuzione di oltre 50.000 confezioni di farmaci di vario tipo, genere ed origine, recanti per la gran parte diverse provenienze nazionali nonché ospedaliere, per un rendicontato valore di mercato pari a circa 850.000,00 euro.
Tra i farmaci rinvenuti ve ne risultavano essere numerosi destinati ai trattamenti terapeutici di patologie oncologiche e neurodegenerative di elevato valore economico, i quali necessitano di particolari modalità di conservazione, tra cui il mantenimento a temperatura controllata. Le sollecite attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, hanno messo in evidenza le condotte criminose del farmacista che ora dovrà rispendere dei reati previsti e puniti ex artt. 648 c.p. (ricettazione) e 61 c.p. (circostanze aggravanti).
Guai a fare il nome.