LE CONCLUSIONI DI MICCIO. “…tutto quanto rilevato ai punti 1,2 e 3 costituisce motivi ostativi all’esito favorevole dell’istanza in oggetto e la presente costituisce preavviso di provevdimento negativo secondo quanto previsto dalla citata normativa. Si comunica aòtresì che per i suesposti motivi ostativi il Comune di Salerno potrà presentare, a termini di legge, entro il termine di 10 giorni dal ricevimento della presente, osservazioni scritte, documentazioni e/o elaborati progettuali integrativi. La presente comunicazione interrompe i termini per concludere il procedimento, che inizieranno nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle suddette osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza dei termini di 10 giorni dalla ricezione della presente.
Si deve rendere altresì noto che questa Soprintendenza è stata autorizzata dal segretario generale ad invitare codesto Comune ad aderire alla formazione di un tavolo tecnico in seno al quale affrontare soprattutto le problematiche esposte ai punti 2 e 3 che non potrebbero trovare diversa sede di trattazione e di eventuale risoluzione. In caso di adesione a tale invito, codesto Comune dovrà far pervenire la stessa entro il termone dei 10 giorni prima fissati”.
Il Soprintendente Gennaro Miccio
ITALIA NOSTRA: PUA DI SANTA TERESA E PROGETTO CRESCENT PAESAGGISTICAMENTE INCOMPATIBILI!
Le associazioni che si oppongono si dichiarano soddisfatte del provvedimento negativo espresso ai sensi dell’articolo 10 bis della legge numero 241 del 1990: “finalmente la Soprintendenza”, affermano i rappresentanti delle associazioni, “svolge le funzioni di ente di tutela”. In un passaggio del parere si legge: l’aspetto paesaggistico è ritenuto pressocché nullo per quel luogo visto che l’intervento del Comune viene definito essenzialmente strumentale per la realizzazione del programma urbanistico.
È l’intero PUA ad essere bocciato dall’ente di tutela, rispetto alle valutazioni espresse dalla Commissione sul Paesaggio del comune, il Soprintendente dichiara: “la valutazione è del tutto autoreferenziale e priva di giustificazione”.
Non solo, l’ente si esprime in merito alle valutazioni della Commissione comunale relative alla deviazione del tratto terminale del Fusandola, riguardanti solo gli aspetti di natura igienico – sanitaria, il Soprintendente sul punto dichiara di non condividere tali affermazioni in quanto ritiene che sarebbe stato opportuno “rimettere a vista l’antico corso d’acqua”. Egli, ancora, conclude che tale soluzione “avrebbe consentito di pervenire ad una reale rinaturalizzazione dello spazio, oltre che favorire un’azione di bonifica sanitaria (…)”.
Italia Nostra