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Lega Pro: la riforma non sana la crisi

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Ammissioni con riserva, esclusioni, ripescaggi, la lunga estate della terza serie è appena all’inizio. Ieri si è consumato il primo capitolo, quello relativo alla presentazione delle domande di iscrizione, ma per arrivare alla lista definitiva delle partecipanti al prossimo campionato unico di Lega Pro la strada è ancora lunga. Nonostante la riforma, la fusione di Prima e Seconda Divisione, la situazione di molti club delle vecchia serie C, e non solo, resta drammatica. In 9 ieri hanno presentato la domanda incompleta, alcune senza fideiussione, ed ora sono a rischio esclusione. In tutto sono 50 le società in regola e che hanno consegnato la documentazione al completo, Salernitana compresa. L’organico della Lega Pro, però, da dividere poi in tre gironi, dovrà essere composto da 60 squadre. Di conseguenza, la lista delle candidate al ripescaggio potrebbe allungarsi considerevolmente.

La situazione più complicata è quella vissuta dal Padova: la domanda di iscrizione dei veneti presenta una serie di lacune che ne mettono a serio rischio l’accoglimento. Documentazione incompleta anche per la Reggina, alle prese con vari problemi. Difficoltà all’orizzonte pure per altre società che non hanno accompagnato l’iscrizione con la fideiussione come Ischia, Mantova, Pro Patria e Grosseto, col club toscano alle prese con la grana Camilli, pronto ad abbandonare la scena. Infine, altri tre club, Casertana, Melfi e Savoia, devono fare i conti con il problema legato all’impianto in cui disputare le partite. Per molte squadre il rischio penalizzazione è concreto, nei casi più gravi si potrebbe arrivare all’esclusione. Il termine ultimo per sanare le domande incomplete è fissato per il 15 luglio. Tre giorni dopo il Consiglio Federale dovrà procedere con l’ufficializzazione dell’organico per poi procedere con la composizione dei gironi della Lega Pro unica. Intanto, le società che sperano nel ripescaggio restano in attesa. La telenovela della terza serie è solo all’inizio.

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