Il sei giugno scorso Corrado Lembo aveva preso parte ad un interessante appuntamento organizzato dal Panathlon Salerno relazionando su “Ilruolo del Procuratore della Repubblica, oggi”. Corrado Lembo è uno di quei magistrati che non chiede consensi, comunque. Persegue non per preconcetti l’illegalità ed ha in sommo grado la consapevolezza che “tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge”. È profondo conoscitore della criminalità organizzata, delle connivenze con il potere pubblico. A capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, sede di frontiera e di vitale importanza per il ripristino della legalità, ha ampiamente dimostrato come si può combattere la camorra entro i limiti delle leggi codificate. Critico, quando la stragrande maggioranza dei cittadini di un comune del casertano disertò un corteo contro i responsabili dell’avvelenamento dei terreni per la produzione ortofrutticola. Distaccato alla Procura di Salerno come vicario della Procura Nazionale Antimafia denunziò, fra l’altro, il patto scellerato tra camorra e ‘ndrangheta per stendere le mani sulla costruenda terza corsia autostradale Salerno-Reggio Calabria. Corrado Lembo è un magistrato schivo, non ama i riflettori.