“E’ importante – sottolinea Tavella – promuovere il volontariato vero, a titolo gratuito, e sorvegliare sui finanziamenti che ricevono le strutture di accoglienza. Sappiamo che, oggi, ogni immigrato ospitato in un centro costa dai 30 ai 35 euro al giorno, finanziati da un fondo europeo. Mi chiedo se esista una discrezionalità nella scelta di queste strutture e quali siano i criteri adottati nella valutazione. Il grande tema è pensare a norme che favoriscano l’accoglienza, provando a costruire una certezza legislativa e un iter rapido che permetta a queste persone di avere prospettive in tempi brevi”.
“Una logica di accoglienza tuteli gli immigrati anche fuori dai centri – dice Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno – quando si ritrovano a scontrarsi con una legge sul lavoro più costruita sull’idea del respingere che non su quella dell’accogliere e dell’integrare. Facilitare l’integrazione significa dare risposte rapide alle richieste degli immigrati e soprattutto offrire la possibilità di ottenere il permesso di soggiorno come condizione per poter cercare lavoro e poter avere una prospettiva.
Noi abbiamo più volte suggerito che i piccoli comuni delle zone interne si proponessero a gestire l’emergenza profughi in modo da rispondere anche all’emergenza spopolamento. E’ stato già fatto dal Comune di Riace, in Calabria, che stava scomparendo, ma che oggi ha assunto una nuova identità multietnica e vitale, esempio di buone pratiche riconosciuto a livello internazionale”.