Legambiente ha chiesto di rivedere il progetto per renderlo effettivamente efficace nel contrasto dei processi erosivi, coerente con le politiche comunitarie di Gestione Integrata delle Zone Costiere e soprattutto sostenibile in quanto interessante un territorio di eccezionale pregio naturalistico, paesaggistico e storico-culturale. Il poco ambito vessillo, assegnato da Legambiente a chi si è particolarmente distinto per azioni contro il mare e le coste italiane, è stato esposto nella piazza antistante Palazzo Sant’Agostino, sede dell’ente provinciale, insieme allo striscione “Giù le mani dalla Costa”. Alla manifestazione di protesta erano presenti sia i volontari di Legambiente che i cittadini e rappresentanti di altre associazioni riuniti sotto la sigla del Comitato Rinascimare, nato proprio per contrastare la scelta del Grande Progetto “Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno”.
“Parliamo di un’opera insostenibile e inefficace. Per questo Legambiente consegna la bandiera nera alla Provincia di Salerno per il Grande Progetto del litorale, condividendo le obiezioni espresse dall’Autorità di Bacino competente e dal Gruppo di Coordinamento Regionale Ostreopsis ovata – dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – Un investimento di 70 milioni di euro a valere sui fondi comunitari che riguarda oltre 30 km di litorale dei comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Eboli, Capaccio e Agropoli.
Un progetto che dovrebbe risolvere il problema dell’arretramento degli arenili con la realizzazione di 45 pennelli, imponenti scogliere in parte sommerse, che dalla riva si proiettano al largo per circa 150 metri, e una serie di celle costituite da altri 19 pennelli chiusi in testa da barriere parallele alla costa per un tratto di circa 4 km. Nonostante sia stata palesata l’inadeguatezza dell’intervento, il rischio di determinare significativi impatti ambientali e l’esistenza di alternative più efficaci e sostenibili, la Provincia ha ritenuto di procedere ugualmente e, dopo una battuta d’arresto iniziale in fase di Valutazione di Impatto Ambientale, alla fine è pervenuto il parere favorevole della Commissione regionale. Noi siamo assolutamente concordi sulla difesa della costa, ma non possiamo permetterci di sprecare i 70 milioni di euro disponibili con la realizzazione di questo progetto”.
Legambiente chiede quindi alla Provincia di rivedere il progetto per renderlo effettivamente efficace nel contrasto dei processi erosivi, coerente con le politiche comunitarie di Gestione Integrata delle Zone Costiere e soprattutto sostenibile in quanto interessante un territorio di eccezionale pregio naturalistico, paesaggistico e storico-culturale. “Ci sono ben altri modi per tutelare le nostre coste evitando di sprecare 70 milioni di euro in progetti che la comunità scientifica ritiene ormai obsoleti – aggiunge Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania. È ora di mostrare un volto del Mezzogiorno sereno e pulito, che ripone le proprie speranze nelle buone pratiche di gestione del territorio e nello sviluppo di un turismo responsabile. Facciamo dunque appello all’amministrazione provinciale e a quelle locali affinché la restituzione della bellezza dei luoghi diventi una priorità da tutti condivisa e si traduca in politiche virtuose”.
Azioni, ad esempio, che l’associazione ha già messo nero su bianco nel progetto “L’Altro Mare” per la promozione e valorizzazione dell’area protetta dell’Oasi Dunale di Torre di Mare, consegnato la scorsa settimana al Comune di Capaccio durante FestAmbiente Paestumanità. Il progetto – nato dall’azione di volontariato di Legambiente a Paestum ed approvato dalle Soprintendenze archeologica e paesaggistica, dalla Regione Campania, dalla Comunità Montana Calore Salernitano, dalla Riserva fluviale Foce Sele-Tanagro -prevede il recupero di circa 15 ettari tra pineta, dune e spiaggia e il ripristino della macchia mediterranea con piante come il ginepro e il mirto.
GUARDA IL VIDEO
Ogni giorno esce qualcuno che dà pagelle.
Pseudoambientalisti venduti al soldo delle lobbies
La bandiera ieri era blu, oggi è nera domani celeste mutanda …
Mettiteve daccordo e iatevenne a casa vostra. O’ mare è u’ nuosto e ce pensammo nuie…
titolo sbagliato …….maglia nera regione campania!
Le maglie diventano nere, blu od arancio ect. a seconda dei finanziamenti che ricevono ………
Il sindaco tanto osannato dalla vostra redazione è il primo a infrangere le regole 😉
il progetto antierosione voluto dalla provincia e regione, criticato da TUTTI I BIOLOGI MARINI, tutt nu babba’
dove eravate quando costruivano il Crescent? VERGOGNA!!!
Se volessimo fare veramente qualcosa di buono per l’ambiente dovremmo radere al suolo tutto ciò che è stato edificato nella città fino a 10 m sul livello del mare…peccato che ciò comprenda anche parti plurimillenarie. Si può e si deve pensare a progetti efficaci ma la mia impressione è che questi ambientalisti siano arroccati su posizioni di assoluta intransigenza. Io suggerisco a tutti di salire a Tramonti da Angri e dare un’occhiata alla piana sottostante. Dove siano stati questi ambientalisti mentre si compiva uno dei peggiori scempi della storia dell’umanità, non è dato saperlo.
Sarà pure così ma questa organizzazione di ambientalisti ha perso molto della sua credibiltà. L’ambiente è una cosa seria, la critica non serve, serve la prevenzione
Sbarchi con gommoni,goletta verde,interviste televisive sono sempre gli stessi quattro gatti.Parlano come biologi,architetti,scienzati e finanche come economisti politici.Questi signori non ho capito,ma hanno un lavoro se si,ci vanno? Vuoi vedere che la tutela dell’ambiente diventa un mestiere per campare?La cosa che piu’ colpisce è il fatto è che sono tuttologi e certa stampa corre sempre.Salerno è stracolma di cemento,stanno riempendo con palazzi e finanche con due grattacieli la litoranea del comune di Salerno dalla ex Marzotto in poi,ma tutti zitti.L’ultimo censimento ha messo in rilievo che la popolazione di SALERNO è diminuita di 9.000 abitanti ma noi aumentiamo la cementificazione.Proprio oggi i quotidiani nazionali dicono che le case hanno perso valore per il 5,6% perche’ sono troppe quelle invendute.
A cominciare da quello SBRUFFONE che ci rompe il c… di tasse,e dice di voler fare ina città turistica,ed a quegli altri gatti morti,che ogni tanto
escono,leggono il loro compitino,e poi spariscono.Comunque delle bandierine di questa “goletta”c’ è da fare poco affidamento:le danno per politica e per convenienza.A proposito,quando entrano in porto o
nelle rade lo fanno a vela o a motore?Spero abbiano un motore elettrico
HEI redazione del cavolo…mi censuri anche questa?
Ancora una volta chiedo a buonomo, chiavazzo e gallozzi ( presidente regionale di legambiente) omonimo del gallozzi dell\’Arechi, Ma dove eravate e cosa avete fatto quando è stato realizzato il marina d\’arechi! E poi vogliamo parlare dei dati balneabilita delle zone dell\’Adriatico che per virtù dello spirito santo, goletta verde ( nel senso del colore dei dollari?) trova ok a rimini!? Trovatevi un mestiere vero e andate a remi
No al Crescent, si all’Argentina campione del Mondo, Vamooos Argentina, via i Sindaci amanti del Cemento dal Sud Italia, Regno delle Due Sicilie deve tornare Vicereame Spagnolo e compare solo prodotti spagnoli e tifare solo per club e sportivi spagnoli!!..NON CENSURARE