Il ragazzo in carriera (il primo campionato tra i professionisti lo disputò alla Sambenedettese nel 2006/7) ha ricoperto più ruoli: seconda punta, punta esterna di un tridente, finanche ala in un centrocampo a quattro e, all’occorrenza, può essere schierato anche centravanti. Di certo non può fare a sportellate con gli avversari, visto il fisico esile, ma può fare valere la sua velocità in campo aperto e un considerevole fiuto del gol. Nello scorso campionato ne ha siglati 12, esultando poi scagliando un dardo (come fa anche Calaiò), ed è riuscito a trovare la via della porta avversaria in diversi modi: di rapina, di testa, di giustezza, di potenza, di tecnica. Insomma, Tripoli (autore di tre doppiette, contro Paganese, Pisa e Prato) ha dimostrato di avere un discreto bagaglio tecnico. Nel 4-2-3-1 di Somma potrebbe ricoprire tutti i ruoli dell’attacco. Il ragazzo è tentato dalla possibilità di poter disputare finalmente un campionato d’alta classifica, ora sta a Fabiani concretizzare un’operazione intavolata molto tempo fa, visto che a gennaio il diesse quando si trasferì in granata gli promise che lo avrebbe portato con sè a Salerno nel campionato 2014/2015. Ora è il momento di mantenere fede alla parola data.
Salernitana, il promesso sposo. Tripoli spera che Fabiani mantenga la parola data
I 12 gol segnati in una stagione estremamente complicata per l’Ascoli fanno di Pietro Tripoli uno degli oggetti del desiderio di diversi club di Lega Pro e non solo. L’attaccante, che per la prima volta in carriera ha raggiunto la doppia cifra, è promesso sposo della Salernitana grazie al profondo legame di stima col diesse Fabiani, ma i granata devono guardarsi le spalle, visto che il Varese (città natia della moglie del calciatore e squadra in cui ha militato dal 2007 al 2012 eccezion fatta per una parentesi di un anno alla Pro Vercelli) sta provando il colpaccio, proponendo al Parma l’acquisto a titolo definitivo. Classe ’87, originario di Ragusa, Tripoli è alto un metro e settanta e pesa appena 63 chilogrammi.
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