Il gruppo, fondato e diretto da Serena Della Monica, opera da oltre dieci anni sul territorio nazionale allo scopo di diffondere e far conoscere le tradizioni popolari del Sud Italia, con particolare riguardo alla Campania e alla sua forma musicale predominante. La Tammurriata, detta anche Ballo e Canto sul Tamburo, è un’antica forma coreutico-musicale praticata in numerose varianti: dall’area domiziana–giuglianese a quella vesuviana, dall’agro nocerino-sarnese alla costiera amalfitana. Espressione diretta della cultura orale contadina, quindi connessa a credenze e culti arcaici di origine precristiana.
Lo spettacolo delle Ninfe della Tammorra è un viaggio tra le sponde sud del Mediterraneo, a partire dalla Campania, madre della Tammurriata. Il racconto di una terra, di un tessuto di tradizioni religiose e pagane. Un fuoco vivo che brucia e che ti invita a danzarci intorno. Uno spettacolo che nasce dalla necessità di raccontare e rendere attuale l’antica cultura popolare campana, attraverso un uso efficace del linguaggio musicale e del teatro-danza, evocando le sonorità mediterranee unite a ritmi urbani della musica moderna, alla ricerca di un interessante connubio di word music e word dance. L’identità resta fortemente radicata nella cultura autoctona campana, quella dei canti devozionali, delle serenate d’amore e delle danza di derivazione estatica.
L’album “Scaramantrika”
Il nuovo album de Le Ninfe della Tammorra, “Scaramantrika” raccoglie dieci brani, tra inediti e tradizionali, che compongono un vero e proprio viaggio musicale dall’Agro Nocerino al Cilento, passando per il Salento e la Sicilia, alla scoperta di suoni, danze rituali e canti del Sud Italia, spaziando dalla Tammurriata alla Pizzica Pizzica, fino a toccare i canti d’amore, gli stornelli e le serenate. Il tutto condito da un originale approccio nella riproposta, che guarda verso la contaminazione con le sonorità del Mediterraneo.
A caratterizzare ancor di più questo progetto discografico, nato da un idea di Serena Della Monica e Gianmarco Volpe, c’è un concept ben preciso, che è anche alla base del titolo dell’album, ovvero la stretta connessione che c’è nella tradizione popolare del Sud Italia tra amore e scaramanzia, elementi fondamentali di quell’universo “magico” descritto da Ernesto De Martino in Sud e Magia. “Scaramatrika”, rimandando anche ai mantra indiani, evoca attraverso antiche ritualità contadine, canti e parole arcaiche, che nel loro insieme schiudono all’ascoltatore un mondo dimenticato dai suoni immaginifici, in cui si intrecciano percussioni, plettri e mantici. Il libretto che accompagna il disco, ad ogni canzone, affianca una pratica rituale contadina come quella del ballare sui gusci delle uova, ripreso anche in copertina, che serviva a scacciare il maligno per le giovani donne, o quella della cipolla su cui le ragazze innamorate incidevano l’iniziale dell’amato.
Ad aprire l’album è la bella versione del tradizionale “Alla Cilentana”, a cui segue l’inedito “Sciore D’Ammore”, un canto d’amore in crescendo nel quale al canto e ai plettri pian piano si aggiungono le percussioni. L’organetto di Serena Della Monica ci conduce prima in Salento con gli “Stornelli”, proposti in un originale arrangiamento a più voci, e poi nel Beneventano con la splendida “Serenata” di Amerigo Ciervo in cui protagonista è la voce di Paola Salurso e l’organetto della Della Monica. Si torna a Sud-Est con il tradizionale griko “Ilie-mu”, ma è con “A Curuna” di Rosa Balistreri, che si tocca il primo vertice del disco. Il tradizionale “Sciummo Sciummo” e la fascinosa “Canto Del Mare” ci conducono verso il finale con “Mana Santa” composta ed interpretata da Pasquale Ziccardi. Chiude il disco la title track, in cui le percussioni accompagnano un rincorrersi di voci, che cantano le varie invocazioni scaramantiche tipiche della tradizione campana.
La formazione
Serena Della Monica (organetto, fisarmonica, tamburi a cornice, danza)
Sara Schiavo (voce, danza)
Carlotta D’Avino (tamburi a cornice, danza)
Mariana Somma (voce)
Gianmarco Volpe (chitarra acustica, mandola)
Amleto Livia (violino)
Pasquale Benincasa (percussioni)
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