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Droga, Taurania Revenge: in carcere quattro paganesi legati al clan Fezza -D’Auria

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Sono state arrestate  quattro persone indagate nell’operazione anticamorra denominata “Taurania Revenge “. I quattro sono stati ritenuti in grado di reiterare i delitti sostenuti dall’accusa. I quattro, Gennaro Napolano, Alfonso e Giuseppe Pepe e Giovanni Vicidomini,  sono accusati di far parte di un’associazione dedita allo spaccio di droga collegata al clan Fezza-D’Auria.

IL COMUNICATO UFFICIALE DEI CARABINIERI. Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno e del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore (SA) hanno dato corso all’esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari, emesso dal GIP presso il Tribunale di Salerno su conforme richiesta della locale DDA nei confronti di 4 persone, ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il provvedimento in questione è il prosieguo dell’operazione “TAURANIA REVENGE”, condotta dal Comando Provinciale di Salerno in data 16 maggio u.s., e conclusasi con l’esecuzione di una misura di custodia cautelare (in carcere e in regime di arresti domiciliari) nei confronti di 40 persone, dedite (anche con condotte organizzate) allo spaccio di stupefacenti a Pagani (SA) e nei comuni limitrofi dell’agro nocerino-sarnese.

Le misure in argomento scaturiscono dalla pronuncia del Tribunale del Riesame di Salerno, che ha rilevato come le condotte poste in essere dai 4 destinatari del provvedimento, già sottoposti al regime degli arresti domiciliari nell’ambito della citata operazione “TAURANIA REVENGE” (attualmente liberi), fossero riconducibili al reato di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti (art. 74 del dPR 309/1990), mentre nell’originaria misura veniva loro contestato il solo reato di spaccio di stupefacenti (art. 73 dPR n. 309 del 1990).

Le indagini in argomento hanno avuto inizio nel novembre 2009 e costituiscono il completamento di mirate investigazioni[1] svolte nei confronti dello storico clan camorristico “FEZZA-D’AURIA PETROSINO”, operante a Pagani (SA) e nei comuni limitrofi dell’agro nocerino-sarnese. Le attività investigative hanno consentito di stabilire l’esistenza di un vincolo associativo  tra gli elementi di spicco del citato sodalizio criminale e personaggi dediti al traffico di sostanze stupefacenti i quali, legandosi al menzionato gruppo criminale ed avvalendosi della condizione di assoggettamento ed omertà che deriva dalla forza intimidatrice del vincolo associativo, hanno in breve tempo affermato la propria leadership nella gestione monopolistica dello spaccio di sostanze stupefacenti nell’area in riferimento, riuscendo ad imporre il pieno controllo sulle principali attività economiche ed imprenditoriali del territorio. In tale contesto è emersa la figura di leader ricoperta da PEPE Salvatore, il quale, pur organizzatore di un’associazione per delinquere dedita al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, è risultato essere, di fatto, assoggettato nella gestione degli affari illeciti alla volontà dei vertici dello storico clan camorristico “FEZZA-D’AURIA PETROSINO”.

Le indagini, nello specifico, hanno consentito di far emergere un modus operandi di assoluta novità nel panorama delinquenziale organizzato insistente sull’agro nocerino-sarnese, laddove per la prima volta si assiste a quella che, con gergo commerciale, si può definire un appalto di attività illecita.

NAPOLANO Gennaro (alias “o’ scopone”), nato a Nocera Inferiore (SA) il 12.08.1968, residente Pagani (SA)
PEPE Alfonso (alias “ninuzziello” o “capa bianca”), nato a Pagani (SA) il 25.02.1979, ivi residente
PEPE Giuseppe, nato a Pagani (SA) il 12.11.1964, ivi residente
VICIDOMINI Giovanni, nato a Nocera Inferiore (SA) il 02.02.1972, ivi residente

 

 


[1]     La genesi dell’odierna operazione risiede nella pregressa attività investigativa convenzionalmente denominata “TAURANIA 2”, condotta nei confronti del medesimo clan camorristico, del quale ne ha conclamato l’egemonia criminale nell’agro nocerino-sarnese. L’operazione culminò con l’arresto del capo clan FEZZA Luigi (5 febbraio 2008) e del germano FEZZA Francesco, nei confronti dei quali è stata emessa sentenza di condanna dal Tribunale di Nocera Inferiore (3 maggio 2011), che li ha individuati quali capi e promotori del citato sodalizio criminale, dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

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