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Eboli: il Pd si oppone alla chiusura dei reparti di Pediatria e Ostetricia dell’Ospedale

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Ieri pomeriggio il Segretario provinciale del Partito Democratico Nicola Landolfi e il Responsabile Welfare Ginetto Bernabò nella segreteria hanno incontrato il Sindaco di Eboli, rappresentanti sindacali, amministratori e professionisti della sanità pubblica delle città di Eboli e Battipaglia.

Il Partito sostiene con fermezza e decisione la posizione di contrarietà alla chiusura dei reparti di Pediatria e Ostetricia dell’Ospedale di Eboli che appare un provvedimento soltanto “punitivo” e privo di qualsiasi logica strategica.  Ancora una volta il decreto 49 viene utilizzato in modo difforme al suo contenuto, procedendo per “pezzi” di decisione. Ancora una volta il cosiddetto manager, dopo aver inviato nella struttura ebolitana, un commissario provocatore, ha prodotto un atto politico contrario e ostile a una parte politica che lui considera avversa, smentendo (come nel suo stile) il carattere istituzionale e professionale del suo incarico.

La chiusura di Ostetricia e Pediatria sono l’anticamera della chiusura di Eboli e indeboliscono Battipaglia.

Penalizzano i livelli minimi di assistenza delle due città che, di recente, avevano firmato un protocollo d’intesa per integrare le proprie attività in un clima di rispetto per le mutate esigenze di bilancio.

Prosegue, così, il disegno scellerato di distruzione sistematica e scientifica della sanità pubblica in provincia di Salerno del duo Caldoro-Squillante che, dopo aver dirottato i finanziamento dell’Ospedale unico del Sele, verso l’ ”Ospedale del Mare”, adesso, si dedicheranno sempre di più “in negativo” a smantellare la sanità in tutto il sud della provincia di Salerno.

Si illude chi pensa di potersi salvare o di salvare qualche piccola rendita di posizione!

 

In provincia di Salerno non c’è ancora il PIANO dell’EMERGENZA – URGENZA!

In provincia di Salerno non c’è ancora l’ATTO AZIENDALE! Eppure si duplicano e triplicano i reparti, mentre si mettono i sigilli agli ospedali che funzionano.

Non ci si salva più la pelle. Si colma il deficit con l’aumento a dismisura dei ticket e con l’abbassamento di ogni soglia di qualità minima delle prestazioni pubbliche, si gonfiano le casse delle “croci nere” e non ci si cura più qui, se è vero, come è vero, che siamo la provincia d’Italia che si sposta di più in altre regioni per curarsi.

Diciamo no alla chiusura di Eboli, così come ci siamo opposti a quella di Agropoli, non perché difendiamo tutto, ma perché, al contrario, il decreto 49 o si attua tutto o si mette tutto in discussione!

Chiediamo a questo punto di  sollevare queste questioni di “illegittimità” e illegalità diffusa ai nostri Sindaci, ai nostri Deputati, in ogni Sede e Istituzione. Noi lo faremo comunicando al Prefetto che ci pare illegale chiudere Pediatria a Eboli senza l’atto aziendale.

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