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Sanità Locale: Caldoro incontra il Sindaco di Eboli Melchionda e il Comitato Mamme dell’Ospedale”

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Il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, in mattinata, presso palazzo Santa Lucia a Napoli, ha incontrato il Sindaco Martino Melchionda ed il comitato spontaneo a difesa dell’ospedale di Eboli, che da oltre dieci giorni sta presidiando il nosocomio cittadino per opporsi alla chiusura dei reparti di ostetricia e di pediatria. I rappresentanti del comitato hanno sottoposto all’attenzione del Presidente le proprie serie preoccupazioni circa la salute dei cittadini ed, in particolare, delle partorienti e dei bambini della Piana del Sele. L’improvvisa chiusura – decisa dalla Direzione Generale dell’Asl di Salerno nelle more della valutazione da parte della Regione del piano ospedaliero – dei due reparti dell’ospedale SS. Maria Addolorata ha destato lo sconcerto dell’intera comunità ebolitana, oltre che evidenti e seri disagi per la salute dei cittadini.

Sono stati portati all’attenzione del commissario ad acta per il piano di rientro sanitario una serie di avvenimenti verificatisi in questi giorni, sufficienti a rendere l’idea di quanto forte sia il rischio per la salute dell’infanzia. A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: “Il presidente Caldoro ha ascoltato le nostre ragioni. Ho rappresentato le serie preoccupazioni per la salute dei cittadini, in particolare dei bambini e delle loro madri. La rete di emergenza sanitaria si sta rivelando inadeguata e la soppressione dei reparti di pediatria e di ostetricia riteniamo possa essere causa di gravi  rischi per la salute pubblica.

Il piano ospedaliero deve essere rivisto. Per tale ragione due sono state le nostre richieste: aprire immediatamente un tavolo per ridiscutere dell’organizzazione sanitaria della piana del Sele e, frattanto, procedere alla riapertura dei reparti di ostetricia e di pediatria. Il Presidente ha preso atto delle nostre proposte ed ha espresso la volontà di rivedere ed approfondire il piano di riordino ospedaliero, allo scopo di verificare il pieno rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Si tratta di una prima apertura al confronto. Noi crediamo che da un’analisi più approfondita non potranno sfuggire gli squilibri territoriali ed i rischi che l’applicazione del piano, così come è stato elaborato, determinerebbero per la sanità nella piana del Sele. La nostra battaglia, la battaglia delle mamme e dei cittadini, ci ha aperto, finalmente le porte di un confronto che entri nel merito dei problemi. Auspichiamo che si vada avanti celermente e che presto si dia adeguata risposta, in termini di assistenza sanitaria, al vasto bacino di utenza del nostro territorio”.

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