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Vertenza Sita, accordo non raggiunto nell’ultimo summit di ieri. Il primo agosto si fermano i bus

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Brutte notizie per i pendolari delle province di Napoli, Salerno e Avellino. La trattativa tra la Sita Sud e la Regione Campania si interrompe definitivamente. Lo scrive Metropolisweb.it . Lo scoglio è sempre il solito: i crediti pregressi che l’azienda vanta e che ammonterebbero a circa sette milioni di euro. Nemmeno la mediazione del Governatore campano, Stefano Caldoro, nell’incontro tenutosi nella tarda serata di ieri nella sede di Palazzo Santa Lucia, è riuscito a portare la vertenza verso il lieto fine. Il direttore della Sita Sud, Simone Spinosa, non ha voluto sentire ragioni.

Senza nessun accordo sul debito è saltato, per l’ennesima volta, il tavolo della trattativa. E stavolta la situazione sembra davvero irrecuperabile, visto che a sposare la ‘linea Vetrella’ c’era anche Caldoro, con il numero uno della Regione che ha condiviso gran parte del ragionamento portato avanti dal suo assessore regionale ai Trasporti.

Sono previsti disagi, infatti, per pendolari e turisti che intenderanno muoversi con i famosi ‘bus blu’. Problemi che aumenteranno quotidianamente, fino a scoppiare il prossimo 1 agosto. E’ quella la data, infatti, in cui il trasporto su gomma in Campania potrebbe toccare davvero il fondo. Dalla mezzanotte del mese prossimo, a meno di eventuali colpi di scena positivi, la Campania resterà a piedi, con la Sita che toglierà dalle strade i suoi mezzi e abbandonerà 439 lavoratori. I bus potrebbero tornare a circolare soltanto se i Prefetti delle tre province campane applicassero la precettazione delle maestranze, obbligando la società a fornire il servizio.

Fonte Metropolisweb.it

 

Adesso a giocare un ruolo fondamentale saranno i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal, che dovranno fare da mediatori tra azienda ed Ente per cercare di trovare un’intesa, che però, alla luce di quanto accaduto ieri sera, appare davvero molto lontano. La Sita Sud, nei precedenti incontri, aveva accettato il nuovo contratto offerto dalla Regione, ma aveva chiesto garanzie sui sette milioni di euro che costituiscono l’ingente credito che l’azienda vanta con l’amministrazione di Palazzo Santa Lucia.

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