La criminologa, psicologa forense ed esperta di analisi e ricostruzione della scena del crimine è nota al grande pubblico per aver partecipato attivamente alle indagini relative ai crimini più discussi degli ultimi anni. Ha un curriculum di tutto rispetto, avendo conseguito negli USA il titolo di E.C.S. – EvidenceCollectorSpecialist (esperto di ricerca e repertamento tracce sulla scena del crimine) e quello di Bloodstain Pattern Analyst, ossia l’analisi delle tracce ematiche in una scena del crimine.
La manifestazione organizzata dalla “MS investigazioni” di Marco Salvato e patrocinata dal Comune e dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, dopo i saluti dei rispettivi rappresentanti, ha immerso il folto pubblico in un viaggio nel mondo della criminologia.
Moderato da Antonio Di Martino, il dibattito nelle prime battute ha visto la sociologa Veronica Infante illustrare le tecniche di analisi sia di tipo induttivo che deduttivo e di come la sua specializzazione cerchi di spiegare le cause e le concause del comportamento del probabile reo.
La dott.ssa Agnieszka Pedziwiater, consulente grafologa, ha sottolineato, poi, come la scienza di cui è esperta possa oggi essere di valido aiuto nell’esaminare scritti e disegni di bambini e adolescenti e far emergere problematiche familiari, anche gravi.
A scavare nelle pieghe umane di un libro che tratta alcuni dei casi che ha studiato l’autrice, il sostituto procuratore Alfredo Greco, che si è detto colpito da una frase “Tutti possiamo essere assassini o vittime”. In una società in crisi, in qualsiasi persona può accendersi una scintilla che provoca morte o, al contrario, chiunque può essere vittima di un delitto in ambito familiare, come le cronache degli ultimi anni ci informano. Allora occorre che ci siano veri esperti, come la Bruzzone che sappiano unire all’amore per la ricerca della verità la passione della giustizia.
Da parte sua il dr.Vergemino Testa, responsabile delle investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Salerno, ha sottolineato che il ruolo del criminologo è facilitato dal fatto di lavorare in genere nei collegi di difesa sulla scorta di documenti, perizie e foto, mentre l’investigatore deve lavorare sulla scena del crimine. Il dr. Testa ha ricordato come la prova nel processo penale si formi nel dibattimento.
Da ultimo la Bruzzone ha evidenziato come la scelta di sette casi che ha studiato rappresentino una panoramica della professione che svolge e ha raccontato aneddoti sulla stesura del libro. Libro che è basato sui dati oggettivi delle indagini a cui ha collaborato e che, quindi, non può essere oggetto di querele. L’autrice ha sottolineato come a volte la ricerca della verità, basata su elementi oggettivi e documentali possa metterla in difficoltà con il pubblico che non sempre ha gli strumenti tecnici per comprendere le sfumature dei casi. Una non corretta informazione può danneggiare le indagini e magari un testimone non racconta tutto. La Bruzzone ha, tra l’altro, ribadito che le indagini condotte con le tecnologie più sofisticate, non devono far rinunciare ai metodi tradizionali investigativi.
Questa è la prima manifestazione organizzata dal dr. Marco Salvato, direttore e titolare della MS investigazioni, e non sarà l’ultima, nell’ambito di un progetto più ampio che vedrà a Cava personaggi del mondo della criminologia proporre al grande pubblico problematiche relative alla sicurezza.