A Pescopagano ad esempio, anche in quest’ultimo grave episodio, “Presidio” c’era e gli operatori della Caritas di Caserta si sono spesi per far intervenire le ambulanze e calmare la protesta. “Non solo, dunque, un Presidio per l’accoglienza ma soprattutto un Presidio di legalità”. “In assenza di servizi erogati dalle istituzioni pubbliche locali – spiega una nota – spesso sono state le Caritas diocesane ad intercettare queste situazioni, facendosene carico secondo le proprie possibilità, sia dal punto di vista della fornitura di beni di prima necessità, che della presa in carico della situazione giuridico- lavorativa, per contrastare la piaga del caporalato. Senza dimenticare che anche i lavoratori che arrivano in contesti non degradati, come dimostra l’esperienza della diocesi di Saluzzo in Piemonte, hanno comunque bisogno di accoglienza e accompagnamento”. “Il “lavoro schiavo” oggi è moneta corrente!” ha detto Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale dei migranti e rifugiati. “Sollecitata, dunque, anche da queste parole, la Chiesa Italiana ha voluto dare un segno concreto di vicinanza a quanti cercano una ragione di vita in contesti lavorativi non conosciuti in cui non è facile trovare riferimenti e dove spesso le tutele minime non vengono garantite neppure agli italiani. “Si tratta – come sottolinea il direttore di Caritas Italiana don Francesco Soddu – di accogliere, ascoltare, accompagnare persone particolarmente vulnerabili e, dove necessario, difenderle da sfruttamento e soprusi”.