Era maggio, la Juve volava verso il terzo scudetto di fila quando Conte, in conferenza gelò un po’ tutti con quella che poi è diventata la “metafora del ristorante”. Il tecnico spiegò che se un ristorante costa 100 euro non puoi presentarti con solo 10 euro nel portafogli. Il ristorante in questione era la Champions League, un ristorante dove clienti con il portafogli pieni di pezzi da 100 euro non mancano: Real, Barcellona, Bayern, Psg ecc…
Sortita non elegantissima, quella di Conte. Perché veniva dal pulpito della squadra più ricca d’Italia, perché sottilmente serviva a dire che con quella rosa no, in Champions non si sarebbe mai stati competitivi. Tutto, dopo giorni di battute e polemiche, sembrò rientrare con la firma. E invece no. Perché i motivi che portano Conte a lasciare la Juventus all’improvviso sono gli stessi della metafora del ristorante. Conte voleva più soldi nel portafogli (non il suo, quello del mercato) e li voleva senza cedere quei giocatori che i soldi avevano portato. Due su tutti: Arturo Vidal e Paul Pogba.
E invece basta scorrere qualsiasi giornale degli ultimi giorni per capire che la Juve era tentata e non poco. Su Vidal e Pogba ci sono i club europei che pagano di più. E’ notizia di qualche giorno fa il volo di Pogba a Londra. Chiamano il Chelsea, il fascino di Josè Mourinho e i soldi di Abramovic. Pogba è tentato, alla Juve fare tanta cassa piacerebbe ma Conte da quest’orecchio non ci voleva sentire.
Idem per Arturo Vidal, corteggiato un po’ ovunque. La pista più concreta porta a Manchester, lato United. La squadra di Van Gaal, fresca di accordo con l’Adidas, ha messo sul piatto 44 milioni. Tantissimi per un centrocampista che è nel pieno della carriera, ha 27 anni. La Juve è al bivio: o massimizza la cassa oggi, o si tiene Vidal al top ma perde tanti soldi per ringiovanire la squadra. Inutile dire come la pensava Conte: Vidal e Pogba non si toccano, casomai si aggiungono altri giocatori.
L’ultima beffa, per la Juve non più di Conte, viene dal mercato in entrata. Sembrava chiusa per Iturbe del Verona ma la Roma ha rilanciato: super offerta vicina ai 30 milioni con l’aggiunta di Romagnoli, uno dei centrali più promettenti del panorama italiano.