Io dico che Genny e Ciro sono negativi ma non sono assolutamente eroi. Camminare all’indietro è un limite del cinema italiano. In Italia le cose positive non fanno notizia”. L’Italia esporta solo prodotti sulla criminalità? Non è questa la lettura di Marco D’Amore: “E’ assurdo – insiste – pensare che Gomorra sia solo un luogo geografico. Se si è onesti intellettualmente non si può non capire come sia, invece, un luogo della coscienza con cui bisogna fare i conti. Gomorra è stata venduta in tutto il mondo perché racconta del mondo”. Gomorra, dunque, come narrazione di una realtà, ma anche come luogo dell’anima, mistura corrosiva di razionalità e bestialità, carnalità e freddezza: “È svilente – ha continuato l’attore – che al giorno d’oggi si continui a dividere il mondo in buoni e cattivi. Svegliamoci in Italia, perché fuori c’è un mondo che corre velocissimo. Parlando del mio personaggio, posso dire di aver fatto un percorso insieme a lui, provando ad approcciare alla sua storia senza pregiudizi. Può sembrare paradossale, ma sono riuscito a vivere, grazie a lui e insieme a lui, sprazzi di gentilezza e di umanità. Probabilmente non riuscirò più a vivere con tanta forza certi sentimenti nella vita fuori dalle scene”. E se la serie rappresenta un’occasione di arricchimento dal punto di vista professionale, non va sottovalutata l’esperienza di vita: “La gratitudine e la solidarietà che abbiamo trovato sul territorio – ha fatto notare Esposito – mi ha commosso.
Abbiamo girato per nove mesi nelle zone cosiddette malfamate di Napoli del suo hinterland e ovunque abbiamo trovato chi ci ha aperto la porta, offerto un caffè. Mi rendo conto che tutto questo non faccia notizia. Ma bisogna sottolineare come tutto questo sia il segno evidente che non tutto lì è marcio”. I progetti futuri di D’Amore ed Esposito passano per Gomorra, ma vanno anche oltre. E se D’Amore si è lanciato nella produzione ed ha appena finito di girare “Perez” con Luca Zingaretti, Esposito si guarda intorno: “Il mio primo progetto – ha detto – è quello di pagare le tasse… sto valutando alcune proposte. Non ho firmato nulla”. Un messaggio ai giovani giurati di Giffoni: “Ho dedicato la mia vita allo studio. Sono andato via da casa a 18 anni, ho perso tanti momenti belli della mia famiglia. Ho lavorato per mantenermi durante gli studi. Non smettete mai, ragazzi di credere nelle vostre potenzialità, nessuno deve scegliere al vostro posto. Questa per me è la risposta più efficace, che va oltre le polemiche che non mi riguardano”.
Fonte ANSA