“Ho dei dati molto brutti – ha detto poi Franceschini riferendosi ai flussi turistici – L’85% degli stranieri si ferma a Roma, e solo il 15% va nel Mezzogiorno. Eppure qui ci sono la Costiera Amalfitana, c’è Ravello, la Sicilia, Napoli, Pompei, i Sassi di Matera, i Bronzi di Riace. Davvero c’è un lavoro da fare come Paese. Il lavoro che si sta cercando di fare, con un consenso trasversale in Parlamento, è di unire alla tutela anche la valorizzazione.
Tutelare il nostro straordinario patrimonio storico non è in contrasto col valorizzarlo per attrarre turisti e viaggiatori. Utilizzare la bellezza del nostro Paese per farlo crescere economicamente”. Franceschini, sollecitato da alcuni giornalisti, ha poi rivolto un appello agli operatori turistici del Sud Italia: “Bisogna crederci e capire che la riqualificazione di queste zone è tutelare la bellezza, l’ambiente, il mare. Rivalutare i centri storici – ha aggiunto – Sono tutte cose che creano ricchezza, quindi tutelare la nostra bellezza è un modo per far crescere l’economia”. Il Ministro è poi rimasto favorevolmente colpito dall’ottimo stato di conservazione di Villa Rufolo che, sotto la direzione di Secondo Amalfitano, è diventata un modello di efficienza e di virtuosa rivitalizzazione del bene culturale anche attraverso l’impiego di nuove tecnologie.