“L’insieme della Tasi e della vecchia Imu supera di fatto il costo delle singole tasse rispetto agli anni precedenti. E’ questo avviene anche a Salerno”, ha affermato Giovanni Dell’Isola, segretario della FNP CISL Salerno. “Un incremento che viene caricato su quella parte di popolazione che spesso è in regola. Insomma si tassano di più sempre i soliti noti, che adesso hanno perso anche alcune agevolazioni storiche come quella di entrare gratis ai musei. Quest’ultimo provvedimento è quanto di più ingiusto e vergognoso nei confronti di una categoria sociale come gli anziani, che hanno contribuito allo sviluppo economico del nostro Paese e ai quali, invece, viene fatto pagare il prezzo più alto in termini di costi economici, ma soprattutto in termini di mancanza di solidarietà e rispetto verso le loro più elementari esigenze. Evidentemente la classe politica italiana ha smarrito quello che un tempo si chiamava rispetto e attenzione per le persone anziane e che aveva le sue radici all’interno della famiglia e della società”.
Dell’Isola sottolinea che mentre in provincia di Salerno l’80% pensionati vive al di sotto della soglia di povertà, l’attenzione delle amministrazioni locali su eventuali sgravi o esenzioni per loro o per le fasce sociali più deboli non si avverte. “Anzi, le amministrazioni comunali appaiono più preoccupate dalle valutazioni economiche e non dalle conseguenze delle tasse sulle politiche sociali. Eppure i Comuni, a seguito della riduzione delle risorse nazionali e regionali, sono in prima fila nella revisione della spesa a discapito proprio delle politiche sociale e non della eliminazione degli sprechi. Sembra un paradosso, ma mentre la tassazione e le tariffe locali (Irpef, Tari e Tasi) aumentano a dismisura succede che, al contempo, gli stipendi dei dipendenti pubblici restano bloccati da oltre cinque anni e non vengono effettuate assunzioni. Dunque, non riusciamo a capire come mai l’imposizione fiscale aumenta, mentre i servizi regrediscono sempre di più e i bilanci risultano sempre in rosso”.
Per i pensionati salernitani della FNP CISL serve, quindi, ripartire da un welfare inclusivo, che si avvii verso i reali bisogni della gente, con l’efficienza della spesa e chiedendo sgravi ed esenzioni per le fasce sociali più deboli e le nuove piccole imprese che danno lavoro soprattutto ai giovani, che è l’altra fascia d’età penalizzata da questa classe politica.