1) le imprese di trasporto persone su strada (autolinee) con percorso superiore a 250km dovranno attenersi al Reg.Ue181/2011 non appena verrà recepito dall’ordinamento italiano: la necessaria – ed auspicabile – offerta di trasporto alle persone con ridotta capacità motoria deve essere assicurata non dal vettore ma dalgestore delle autostazioni (in breve la tipologia di autobus utilizzati nelle tratte di lunga distanza non consentono, per specifici parametri tecnici, l’installazione di pedane di accesso, quindi queste pedane devono essere previste nelle stazioni di salita/discesa dell’utenza, quindi è necessaria la realizzazione di una rete nazionale di terminal bus adeguati);
2) le imprese di trasporto di persone su strada con percorso inferiore a 250km (trasporto pubblico locale) sono in attesa degli stanziamenti degli EELL per il rinnovo parco rotabile; gli ultimi sono stati assegnati nel 2007 con la locazione alle aziende di 800 autobus (su tutto il territorio regionale), autobus pre-acquistati direttamente dalla Pubblica Amministrazione: chi ha ordinato questi autobus – quindi non le aziende – non hanno previsto l’installazione di pedane per accesso disabili;
3) nel Vallo di Diano esiste un servizio su ferro “sostituito” dalla gomma: vale a dire che Trenitalia assicura i collegamenti soppressi con servizi sostitutivi attraverso autobus noleggiati da privati (e non dalla Curcio o altre aziende TPL del Vallo di Diano !), quindi è Trenitalia che deve assicurare l’impiego di autobus attrezzati per il trasporto di persone con ridotta mobilità;
4) l’apprezzamento circa l’opportunità dei festeggiamenti tenuti a casa nostra denota unicamente non solo l’insensibilità (leggasi maleducazione) ma anche il pretesto (leggasi stoltezza) di polemizzare con chiunque: anche con chi ha voluto presentare, a casa priopria, un proprio progetto – MOVE SAVING LIFE – attraverso inviti ad un evento che si è tenuto il giorno successivo (18) alla pubblicazione dell’articolo (17), un progetto finanziato con proprie risorse allo scopo di elevare il livello di sicurezza dei servizi offerti;
5) ultimo punto: l’aver – con discutibilissima ed inopportuna ironia – ridotto ad una “briosche” un defibrillatore significa che l’autore dell’articolo non ha vera sensibilità ed intelligenza per perorare l’importante causa delle persone disabili (ed anche la cardiopatia è una disabilità).
Per non essere da meno, anch’io desidero lasciare le ovvie conclusioni ai lettori, evidenziando che l’autore di quell’articolo era uno delle oltre trecento persone presenti all’evento, che pur non essendo stato invitato – e ciò non è un problema non avendo mai chiuso la porta in faccia a nessuno – e non ha avuto neanche la buona creanza di salutare i padroni di casa: né quando è arrivato né quando se ne è andato.
Alla Redazione di SalernoNotizie, grazie dell’ospitalità.
Dr. Giuseppe Curcio
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