Così il segretario regionale del Pd Assunta Tartaglione ha criticato la gestione dei fondi europei da parte della Regione Campania. Tartaglione, al termine di un incontro con numerosi rappresentanti del territorio, dai sindacati, ai sindaci, alle organizzazioni di categoria che si è svolto oggi, ha sottolineato che il Pd ”intende bloccare questa politica per una azione di rilancio del nostro territorio e di proposte di interventi capaci di cambiare in meglio il futuro dei nostri cittadini, dei nostri territori e delle nostre imprese.
Dal porto di Napoli alle bonifiche ambientali della Terra dei fuochi e del Sarno, dalle nuove politiche per dare lavoro ai nostri giovani, i più penalizzati d’Europa. Da tali questioni intendiamo ripartire e ringrazio i tanti soggetti istituzionali, sindacali e dei territori che oggi sono stati qui ad ascoltare, proporre nuove idee e lanciare denunce importanti”. ”Sulla programmazione 2007-2013 – ha sottolineato poi il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca – la Campania ha già perso due miliardi e trecento milioni visto che dai 6,8 miliardi iniziali la cifra si è ridotta per i tagli al cofinanziamento. Dei quattro miliardi e mezzo rimasti la Regione ne sta perdendo i due terzi per i ritardi”.
Al tavolo sui fondi Ue promosso oggi dal Pd, a cui hanno preso parte anche il capogruppo al consiglio regionale Lello Topo, gli europarlamentari Caputo e Cozzolino e la responsabile Imprese del Pd Campania Antonella Oliveri, ”hanno partecipato in tanti – spiega l’europarlamentare Pina Picierno – e sono emerse tante idee come quella della Cgil che chiede una sorta di stati generali permanenti per controllare l’avanzamento della nuova programmazione dei fondi”.
La Picierno spiega che ”la guida della Regione Campania si chiude sotto il segno dell’incapacità e dell’inefficienza totale e allora spetta al Pd un ruolo di supplenza, visto che la Campania merita di crescere anche attraverso i fondi europei. L’attuale amministrazione regionale,invece, ha una spesa certificata solo del 32% dei fondi Ue: dicono che c’è un problema di cofinanziamento ma non è così perché male vanno male anche la Calabria la Sicilia, ma fanno meglio di noi visto che la Calabria è al 43%di spesa certificata e la Sicilia al 44%, quindi siamo ultimi anche tra gli sfigati”