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Mutti: partita il 19 luglio la campagna pomodoro 2014

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E’ iniziata il 19 luglio la campagna pomodoro 2014 per l’azienda Mutti di Parma, situata nel cuore della Food Valley, da oltre 100 anni leader nella lavorazione del pomodoro.

460 in totale le aziende agricole che quest’anno conferiranno il pomodoro a Mutti: di queste, 300 situate nella pianura padana riforniscono lo stabilimento di Parma, mentre le altre 160 nelle Regioni Puglia, Molise e Basilicata riforniscono lo stabilimento Fiordagosto, nei pressi di Salerno, di cui l’azienda ha recentemente acquisito la gestione per la produzione diretta delle tipiche specialità del sud Italia pelati e pomodorini.

 

Per la raccolta stagionale sono state assunte 390 persone nello stabilimento di Parma, privilegiando giovani studenti desiderosi di avvicinarsi al mondo del lavoro e contribuendo in questo modo economicamente al mantenimento dei loro studi, e 150 da Fiordagosto, che si aggiungono rispettivamente alle 114 in sede e alle 12 con impiego fisso al Sud.

A volte, queste posizioni possono diventare contratti a tempo indeterminato, ma in ogni caso, l’azienda considera queste esperienze come titolo preferenziale per eventuali assunzioni successive.

 

Da 4 generazioni, la famiglia Mutti, che ha fatto della qualità la propria missione, si dedica esclusivamente al miglioramento del proprio prodotto, producendo concentrato, passata e polpa di pomodoro, oggi apprezzati in tutto il mondo.

 

I criteri di selezione delle varietà privilegiano l’adattamento all’ambiente, le performance quantitative in termini di resa, il livello di tolleranza ai possibili attacchi da agenti esterni e la qualità rispetto alla destinazione industriale.

Mutti da sempre è impegnato nella scelta dei pomodori migliori, con parametri qualitativi superiori alla media, per ottenere prodotti finiti di qualità eccellente.

 

“Il pomodoro per noi è da sempre frutto della profonda unione tra uomini e territorio – commenta Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti SpA – Nel corso degli anni abbiamo saputo instaurare con le aziende conferenti un legame diretto, un rapporto solido e di grandissima fiducia, volto ad un unico obiettivo: l’eccellenza del pomodoro”.

 

La qualità del prodotto e dei processi ha un valore elevatissimo per Mutti che dal 1999 – prima in Italia – certifica i propri prodotti con il marchio “Produzione Integrata Certificata”, cui, dal 2001, si è aggiunta la dichiarazione “non OGM”, certificazione che prevede un doppio controllo, sia sulle operazioni agricole, sia su piantine, pomodoro fresco e prodotto finito.

Il concetto di qualità eccellente coinvolge anche la sostenibilità ambientale. L’azienda, consapevole dell’importanza dell’utilizzo di risorse naturali, ha dato vita ad un progetto – in collaborazione con WWF e Università della Tuscia – per calcolare la propria impronta idrica, concretizzando degli obiettivi di riduzione del 3% lungo tutta la filiera.

L’innovativo sistema di gestione dell’irrigazione oggi coinvolge circa 30 aziende agricole situate in Emilia Romagna e Lombardia e utilizza sofisticati strumenti di monitoraggio dell’umidità del terreno –le sonde – in grado di valutare le esigenze di irrigazione e limitare così l’uso di acqua ai soli volumi e periodi necessari. Nella stagione 2013, gli agricoltori coinvolti hanno registrato in media un risparmio del 14% dell’acqua di irrigazione.

 

Ma non solo.

Oltre all’impronta idrica, sempre in collaborazione con il WWF, Mutti ha calcolato anche l’impronta di carbonio della propria attività produttiva, secondo il GHG Protocol, il protocollo internazionale messo a punto dal World Resource Institute. Mutti ha scelto di impegnarsi per la riduzione delle emissioni dirette, attraverso l’incremento e la promozione di fotovoltaico, biomasse, efficienza energetica, energy management. Nei primi due anni di programma, Mutti ha evitato l’immissione in atmosfera di 2.587 tonnellate di CO2.

 

“Le imprese si trovano oggi in una sfida straordinaria per giocare un ruolo strategico nella costruzione di un futuro sostenibile. Mutti ha scelto di contribuire a un utilizzo sostenibile delle risorse, in particolare la risorsa idrica, coinvolgendo la filiera agricola in un percorso concreto a favore dell’ambiente. – dichiara Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico WWF – Il successo della collaborazione tra Mutti e WWF dimostra come attraverso alcune azioni, tra cui la formazione e l’uso di nuove tecnologie, sia possibile ridurre l’impatto di un settore importante come quello agricolo, rendendo le attività produttive sempre più coerenti con obiettivi ambientali. Siamo dunque felici di proseguire il lavoro insieme per ampliare i progetti in corso e condividere, all’interno della filiera e oltre, le buone pratiche identificate”.

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