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Codice della strada: rivoluzione moto, anche le 125cc in autostrada

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Scooter e motocicli 125cc liberi di circolare su tangenziali ed autostrade, biciclette e motocicli che in futuro potranno muoversi sulle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici. E poi ancora il riconoscimento dello status di utenti vulnerabili anche per gli utilizzatori di ciclomotori e motocicli e l’introduzione di disposizioni per migliorare la sicurezza della circolazione di biciclette, ciclomotori e motoveicoli, anche limitando la presenza a bordo strada di ostacoli fissi artificiali, come i supporti della segnaletica stradale e i guardrail. E’ una vera rivoluzione nella mobilità a due ruote quella tracciata dal testo unificato della legge delega di riforma del codice della strada approvato in Commissione Trasporti della Camera. Otto mesi di lavoro che hanno permesso alla stessa Commissione di definire i criteri direttivi che il Governo dovrà tradurre in norme cogenti. Il documento però potrà ancora essere modificato nel successivo passaggio al Senato, anche se già oggi contiene lo scheletro del futuro codice stradale.

A diffondere le importanti novità contenute nel provvedimento è stata l’Ancma, associazione aderente a Confindustria che riunisce le maggiori aziende italiane costruttrici di veicoli a due ruote e artefice degli emendamenti relativi alla sicurezza dei motociclisti e alla mobilità delle due ruote accolti nel testo approvato dalla Commissione Trasporti della Camera. Una delle novità più importanti, che certo farà piacere ai centauri e ai pendolari ‘forzati delle due ruote’ è la possibilità per scooter e motocicli 125cc di circolare su tangenziali ed autostrade, se i mezzi sono guidati da conducenti maggiorenni. Una storica richiesta dell’Ancma che precisa come “così l’Italia si allinei al resto d’Europa, dove questa limitazione non è mai esistita”.

Buone notizie anche per le biciclette: introdotto il principio che le corsie riservate ai mezzi pubblici potranno in futuro essere percorse anche da biciclette e motocicli. Una misura “destinata ad accrescere la sicurezza degli utenti delle due ruote – precisa Ancma – in quanto li separa dal traffico ordinario ed è stata mutuata dall’esperienza di altre città europee, come Londra”. Cattive notizie, invece, per i ladri di biciclette: per favorire l’identificazione e il recupero di quelle rubate è prevista l’introduzione di un sistema di marchiatura volontaria del telaio.

E novità sono previste anche in tema di strade. Il Ministero dei Trasporti viene incaricato di predisporre linee guida destinate agli enti proprietari che definiscano criteri di progettazione e costruzione di infrastrutture stradali sicure per gli utilizzatori di veicoli a due ruote. In proposito l’Ancma ribadisce di aver redatto, in collaborazione con il DISS (Dipartimento di Sicurezza Stradale) dell’Università di Parma, un vademecum utile a progettisti e tecnici per realizzare infrastrutture che limitino i rischi per i motociclisti, in linea con gli standard comunitari.

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