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ANICAV firma il Protocollo contro il caporalato e per la responsabilità sociale nella filiera del pomodoro

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ANICAV, la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo, di concerto con Aiipa, ha sottoscritto con Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil il Protocollo per la promozione della responsabilità sociale e territoriale nella filiera del conserviero-pomodoro per le imprese industriali di trasformazione.

 

La firma del Protocollo si inserisce tra le attività portate avanti da ANICAV per contrastare l’utilizzo di manodopera irregolarmente impiegata nel comparto e il fenomeno del caporalato che, pur interessando il mondo agricolo, coinvolge l’intera filiera produttiva.

 

Il Protocollo di intesa costituisce un importante strumento per promuovere comportamenti socialmente responsabili da parte delle imprese industriali e di trasformazione del conserviero-pomodoro ed ha l’obiettivo di favorire il rispetto dei contratti collettivi nazionali e delle leggi a tutela dei lavoratori in tutti i segmenti della filiera pomodoricola.

Con il protocollo le parti si impegnano a:

 

  1. Attivare un confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di programmare un’azione incisiva di contrasto al lavoro irregolare e all’illegalità diffusa in alcune aree territoriali del Paese

 

  1. Istituire tavoli tecnici presso le Prefetture delle zone maggiormente interessate al fenomeno del caporalato, al fine di intensificare i controlli nel corso della campagna di trasformazione, anche con il coinvolgimento della parte agricola e delle istituzioni e degli enti preposti ai controlli

 

  1. Attivare un confronto con i soggetti di rappresentanza che insistono nel Comparto, comprese le associazioni cooperative e i distretti.

 

  1. Favorire il rispetto dei contratti nazionali e delle leggi, in tutti i segmenti della filiera manifatturiera del prodotto conserviero-pomodoro, a tutela dei diritti dei lavoratori, combattendo il lavoro minorile, ponendo attenzione alla salute e alla sicurezza del lavoratore, e alla cancellazione del lavoro irregolare e delle forme di caporalato.

 

  1. Favorire la valorizzazione della qualità del prodotto secondo canoni che non possono prescindere dalla ricerca, dall’innovazione e dal rispetto dei diritti non solo dei lavoratori ma anche dei consumatori.

 

È stata posta in particolare l’esigenza di contrastare l’applicazione di tipologie contrattuali che dovessero determinare effetti di dumping contrattuale, nonché l’inosservanza del trattamento normativo ed economico previsto dai CCNL di riferimento applicati ai lavoratori che operano nei processi produttivi.

 

A questo proposito i gruppi industriali e le aziende che hanno una rilevanza nel comparto merceologico forniranno, a scadenza semestrale e su richiesta, alle Rappresentanze Sindacali Unitarie o al Comitato Esecutivo delle stesse, i dati aggregati sulla natura delle attività conferite in appalto e/o in decentramento produttivo e su eventuali casi di scorporo di attività del proprio ciclo produttivo che abbiano riflessi sull’occupazione complessiva, al fine di consentire alle OO.SS di conoscere le conseguenze sui livelli occupazionali.

 

I gruppi industriali e le aziende forniranno poi annualmente il dato medio del numero dei lavoratori delle ditte appaltatrici, che hanno prestato la propria attività all’interno delle unità produttive.

Se si dovessero riscontrare fenomeni contrastanti con le norme contrattuali, queste saranno oggetto di specifici incontri tra le parti, tesi al ripristino degli standard di regolarità. Nel caso in cui questo non fosse possibile, le Organizzazioni Sindacali avvieranno specifiche denunce documentate agli enti preposti.

 

“È con grande senso di responsabilità che ANICAV ha sottoscritto questo Protocollo, focalizzando l’attenzione soprattutto sulla corretta applicazione dei CCNL e sul fenomeno del caporalato. L’industria intende contrastare in modo fermo e deciso tale pratica che, pur interessando il mondo agricolo, coinvolge l’intera filiera” –  afferma Antonio Ferraioli, Presidente ANICAV.

 

“ANICAV ha accelerato la sottoscrizione del Protocollo e sta lavorando di concerto con gli assessori regionali e con i ministeri competenti, anche attraverso l’azione del neo costituito Polo Distrettuale del pomodoro da industria del Centro-Sud Italia, per giungere alla piena soluzione del problema”, dichiara Giovanni De Angelis, Direttore dell’ANICAV.

 

L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali (derivati del pomodoro, legumi e frutta, sottaceti e sottoli), con sede a Napoli, è la più importante Associazione del pomodoro da industria.

L’ANICAV associa 110 aziende, localizzate in 12 regioni, con una maggiore presenza nel bacino del pomodoro del Centro Sud, le quali rappresentano l’80% delle aziende italiane private del settore della trasformazione del pomodoro e la quasi totalità delle aziende di trasformazione dei legumi.

Nel 2013 il fatturato dell’intero comparto delle conserve vegetali è stato di 5,2 miliardi di euro di cui il 60% prodotto dalle sole aziende associate all’ANICAV.

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