Il sotteso, il non detto è che nell’impianto di Salerno ci vogliono bruciare le “ecoballe“, e questa è una pazzia. Sarebbe come bruciare una miniera d’oro. Ad oggi 8 milioni di tonnellate di ecoballe, costituite per gran parte di materiale nobile, come plastica e alluminio che potrebbe essere riciclata invece di essere bruciata. La stessa miniera d’oro che la Fibe diede come garanzia alle banche per farsi finanziare l’impianto di Acerra e l’attuazione del ciclo dei rifiuti.
La Regione Campania dovrebbe modificare il piano rifiuti per escludere definitivamente l’incenerimento nell’impianto di Salerno e utilizzare le famose “ecoballe”, come una miniera.
Lo abbiamo detto in tutte le sedi fin dall’inizio che l’inceneritore è un progetto scellerato, inutile, dannoso e non sostenibile finanziariamente. Sui danni all’ambiente e alla salute non credo neanche di dover aggiungere altro, visti tutti gli studi scientifici che correlano gli impianti all’incidenza dei tumori. Inutile perché dal 2020, per disposizione comunitaria, non si potrà più bruciare materiale diversamente riciclabile e negli ultimi anni abbiamo aumentato sensibilmente il livello di raccolta differenziata.
La chiave di volta è proprio legata all’aumento della raccolta differenziata e al riutilizzo totale della materia che deve portare verso la strategia rifiuti zero.
Ora il Decreto passa alla Camera per la conversione definitiva. La battaglia si sposta tra i banchi di Montecitorio.
Sen. Andrea Cioffi
Movimento 5 Stelle