L’impianto dovrebbe sorgere alle porte di Salerno, in prossimità dell’ospedale, all’ingresso della fertile piana del Sele, ai piedi dei Monti Picentini in terreni da sempre vocati all’agricoltura e i cui noti prodotti raggiungono i mercati di tutta Europa. Il rischio per la salute delle popolazioni già rappresenta una grande preoccupazione che diventa ancor più angosciante se si pensa a cosa potrà essere bruciato nell’impianto, qualora la CAMORRA decidesse di avviare all’incenerimento i rifiuti tossici fino ad oggi tombati nelle cave e nei terreni.
La cosa che più sorprende – continua la nota – è la scelta del Governo di bruciare proprio i rifiuti della Provincia di Salerno dove molto elevate sono le percentuali di raccolta differenziata. L’Europa, dove gli inceneritori sono ormai in fase di dismissione grazie alla raccolta differenziata spinta, insegna che i rifiuti sono una risorsa da cui poter ricavare compost e numerose materie prime seconde, con la creazione di aziende “pulite” che possano dare molta occupazione al contrario di un costoso inceneritore che minaccia la salute e l’economia di un territorio creando esigui posti di lavoro. Se questo è il “CAMBIAMENTO” che propone il Governo in materia di rifiuti per la Campania, noi rispondiamo con un deciso “NO, GRAZIE!”.