A livello regionale, Veneto e Trentino Alto Adige si attestano entrambe a una percentuale del 64,6%. Prossima al 60% e’ la raccolta del Friuli Venezia Giulia (59,1%) e superiore al 55% quella delle Marche (55,5%); tra il 50% e il 55% si collocano invece Piemonte (54,6%), Lombardia (53,3%), Emilia Romagna (53%) e Sardegna (51%). Tra le regioni del Centro, oltre a quanto rilevato per le Marche, percentuali pari al 45,9% e al 42% si rilevano, rispettivamente, per l’Umbria e Toscana, mentre il Lazio si attesta al 26,1%. Al Sud, oltre Sardegna e Campania, anche l’Abruzzo supera il 40% con una percentuale di poco inferiore al 43%, mentre al 25,8% e 22% si posizionano Basilicata e Puglia. Inferiori al 15% risultano, infine, i tassi di raccolta della regione Calabria (14,7%) e Sicilia (13,4%).
Rifiuti: Ispra, cresce ancora differenziata. Campania tra migliori a sud
Cresce ancora nel 2013 la raccolta differenziata dei rifuti in Italia raggiungendo il 42,3% della produzione nazionale, oltre 2 punti in piu’ rispetto al 2012 (40%). Da rilevare il netto miglioramento del dato in Campania, seconda migliore regione del sud, dove si e’ arrivati a differenziare quasi la meta’ dei rifuti prodotti (44%), peggio solo della Sardegna, al primo posto con il 51%. Lo rileva l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che ha presentato oggi a Roma il Rapporto rifiuti urbani 2013. E’ sempre il nord, con 54,4%, la macroarea italiana che registra il tasso piu’ alto di differenziazione, segue il Centro al 36,3% e dal Sud al 28,9%.
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Se la CAMPANIA migliora il tasso di RACCOLTA DIFFERENZIATA, perchè a SALERNO deve essere costruito un nuovo TERMOVALORIZZATORE e non è piu’ sufficiente quello di ACERRA ?
Purtroppo no. Attualmente solo una parte dell’indifferenziato ( non differenziabile) viene bruciato ad Acerra. Il resto va in Olanda, Germania e Puglia, con costi enormi e continui salassi per noi. Anche arrivando ad un ipotetico 65 % in Campania (cosa che vedo molto difficile soprattutto per le aree del Napoletano) non sarebbe comunque in grado di farcela. Nel primitivo piano rifiuti erano previsti ben 3 termovalorizzatori, uno specifico per Napoli. La solita demagogia e l’ottusità ideologica dell’attuale sindaco di Napoli, hanno fatto sì che non si realizzasse. Giusto per fare un esempio di come sia difficle la gestione: la plastica differenziata dal Comune di Salerno, non trova quasi del tutto acquirenti e, pertanto, si costretti a mandarla in discarica. diverso è il discorso per la carta ed il vetro che vanno meglio. Poi c’è in compostaggio che funziona bene, ma anche qui ci sono continui sversamenti dei vari cafoni (locali ed extracomunitari) di materiale non idoneo nell’umido.