“Un attacco al Sud. Questo Paese, per crescere e migliorare la qualità dei servizi, deve incentivare chi migliora, deve riconoscere ed individuare le buone pratiche messe in campo. Il Sud e la Campania non possono essere considerati e dunque penalizzati per il loro dato storico. Non può valere la logica ‘nei Comuni avete meno asili e dunque vi spettano meno risorse’. La presenza dei bambini e le condizioni economiche delle famiglie devono essere i criteri dai quali partire per l’assegnazione delle risorse e su questi indicatori bisogna riconoscere ed accompagnare lo sforzo dei Comuni. L’idea – continua Caldoro – che anima purtroppo molti, di dare di più a chi sta meglio non è di un Paese che vuole essere civile e moderno. Si aumentano le distanze fra aree del territorio nazionale. Siamo stati in prima linea per cambiare questa impostazione in altre battaglie e non ci tireremo indietro adesso. Ci sono diritti costituzionali che non possono essere considerati diritti territoriali. Si deve dare a chi ha bisogno, a chi parte da più dietro per ritardi storici e strutturali, e sopratutto a chi dimostra nei fatti di mettere in campo impegno e scelte virtuose.