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Caldoro: “Su asili nido un attacco al Sud. Su tutela dei diritti e su famiglie non faremo passi indietro”

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“Sugli asilo nido e sulla tutela dei diritti delle famiglie non si possono utilizzare criteri ingiusti e penalizzanti per la Campania ed il Mezzogiorno. Bisogna intervenire subito e con determinazione. Bene fanno oggi gli organi di informazione a concentrarsi su questa vicenda. Una operazione ai danni del Sud. Il governo applica i costi standard solo quando c’è da avvantaggiare il Nord. La decisione del  ministero dell’Economia, che fotografa l’esistente, il dato storico, e non il fabbisogno per la distribuzione delle risorse, nasce da una logica perversa che deve essere archiviata. Abbiamo chiesto da tempo  al Governo di applicare criteri uguali per tutti, criteri che non penalizzano i Comuni della Campania e  del Sud in generale. Quando favorisce il Nord il governo applica i fabbisogni standard, come per sanità e trasporti, altrimenti si decide per la spesa storica!”. Lo dice in una nota inviata alla stampa il Governatore della Campania Stefano Caldoro dopo l’articolo-denuncia del quotidiano “Il Mattino”.

“Un attacco al Sud. Questo Paese, per crescere e migliorare la qualità dei servizi, deve incentivare chi migliora, deve riconoscere ed individuare le buone pratiche messe in campo. Il Sud e la Campania non possono essere considerati e dunque penalizzati per il loro dato storico. Non può valere la logica ‘nei Comuni avete meno asili e dunque vi spettano meno risorse’. La presenza dei bambini e le condizioni economiche delle famiglie devono essere i criteri dai quali partire per l’assegnazione delle risorse e su questi indicatori  bisogna riconoscere ed accompagnare lo sforzo dei Comuni. L’idea – continua Caldoro –  che anima purtroppo molti, di dare di più a chi sta meglio non è di un Paese che vuole essere civile e moderno. Si aumentano le distanze fra aree del territorio nazionale. Siamo stati in prima linea per cambiare questa impostazione in altre battaglie e non ci tireremo indietro adesso. Ci sono diritti costituzionali che non possono essere considerati diritti territoriali. Si deve dare a chi ha bisogno, a chi parte da più dietro per ritardi storici e strutturali, e sopratutto a chi dimostra nei fatti di mettere in campo impegno e scelte virtuose.

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