Attrice, donna ma anche mamma, la Muti ha sottolineato il suo grande amore per la famiglia: “Avevo posto un vincolo nel contratto de “Il frullo del passero” che prevedeva lo stop delle riprese qualora mio figlio avesse pianto. La famiglia per me è sempre stata un caposaldo, mi ha aiutato a superare i momenti più difficili”. E, sul rapporto tra cinema e teatro ha aggiunto: “I giovani che vogliono approcciarsi al cinema non trovano grandi spazi. Per fortuna c’è il teatro che invece è una bella scuola. Anche se c’è il contatto diretto con il pubblico, è meno spaventoso perchè dietro hai sempre un gruppo, una compagnia che ti protegge”. Vissuta in Francia per molto tempo, la Muti ha anche osservato che “il cinema francese è diverso. In Francia le sale sono piene, In Italia la gente resta a casa a guardare le fiction”.
A parte l’impegno attuale in teatro con ‘Processo alla strega’ di Silvano Spada (ispirato a ‘Processo alla strega Matteuccia Di Francesco’ di Domenico Mammoli), i progetti per il futuro sembrano ancora in evoluzione: “Ho avuto diverse proposte – ha detto l’attrice – c’è l’ipotesi di un progetto sperimentale in Spagna, con giovani autori, attendiamo risposte sui finanziamenti. Mi piace il cambiamento”. “Ho sempre fatto progetti ‘di differenza’ come ‘Nessuno è perfetto’ – ha concluso – venivo spesso bastonata perchè il cambiamento può far paura, ma a me non è mai importato”.