Campania, legge Anti-De Luca: centrosinistra, “Atto ‘scollegato’ da Finanziaria”

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PD_partito_sedePiù che un documento collegato alla Finanziaria regionale, le opposizioni bollano il provvedimento come ”scollegato”. Il giorno prima che in aula, in Consiglio regionale della Campania, cominci la maratona per l’approvazione del “collegato”, le opposizioni di centrosinistra si compattano e spiegano le ragioni della loro contrarietà. Il documento, a loro avviso, ”contiene norme che nulla hanno a che vedere con la materia finanziaria”. A cominciare dalla legge ribattezzata ”Anti De Luca” con la quale si vieta ai sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti di candidarsi per le prossime regionali se non si dimettono almeno sei mesi prima del voto.

“Secondo me nemmeno avevano in testa solo De Luca – ha commentato Raffaele Topo, capogruppo del Pd – Vediamo se alle parole di Caldoro di essere contrario a questo emendamento seguiranno i fatti”. Anche perché questo emendamento non escluderebbe solo i sindaci, ma anche la carica di consigliere di Comuni con più di 5mila abitanti, componente dell’esecutivo della Città metropolitana, presidente e componente di Giunta provinciale. E, sempre in materia elettorale, altro punto controverso l’eventualità che possa passare la modifica a un articolo della legge elettorale regionale, la numero 4 del 2009, che porterebbe al 10% la soglia di sbarramento per il candidato presidente, raddoppiando di fatto il minimo che, al momento, è del 5%.

”Questa manovra arriva a sei mesi dall’approvazione della finanziaria – ha affermato Corrado Gabriele del Pse – e il documento presenta vizi di legittimità”. L’intera opposizione, assicura Gabriele, ”non farà sconti a nessuno”. Anche perché non intendono votare un testo al cui interno sono ”di nuovo inserite norme relative all’urbanistica ”con l’abolizione di vincoli e tutele paesaggistiche delle aree vesuviana e della penisola sorrentino-amalfitana che aprirebbero la strada a nuove speculazioni edilizie”. E ancora: ”l’assenza di risorse per le politiche sociali contestate dalle organizzazioni del Terzo settore e le norme sul diritto allo studio contestate dagli studenti, quelle sul patrimonio, il demanio marittimo e la gestione delle spiagge”.

Soprattutto, le opposizioni di centrosinistra, come ha fatto sapere Gabriele, auspicano che il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ”non arrivi in aula con un maxiemendamento sul quale porre la fiducia”. ”Conteremo – ha sottolineato – fino a 31”. ”Un documento del genere – ha concluso Topo – dovrebbe essere sottratto allo strumento della fiducia. Se si vogliono modificare la legge elettorale, far passare provvedimenti legati al diritto allo studio o all’urbanistica, si presentino altri disegni di legge”. (ANSA).

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