Stop alle sagre “selvagge”. E’ quanto chiede il movimento “Salviamo il commercio”, che unisce albergatori e ristoratori cilentani decisi a far sentire la propria voce per la regolamentazione delle sagre di paese. E’ proprio di questi giorni, infatti, l’avvio di una petizione tesa a spingere gli enti preposti, e i sindaci, affinché “limitino e controllino” il fenomeno delle sagre. particolarmente diffuse soprattutto durante il periodo estivo. “Sotto la parola ‘sagra’ si consumano spesso gravi illeciti.
– spiega Vincenzo Merola, albergatore di Centola-Palinuro e primo firmatario della petizione – Occorre evidenziare, infatti, che mentre le imprese commerciali sono state sottoposte ad un incremento di accertamenti e a nuovi obblighi normativi relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro, sicurezza sanitaria, alimentare e acustica, con un inevitabile aumento dei costi di gestione, in parallelo si sono moltiplicati, invece, questi eventi che appaiono in deroga da tutto, i cui proventi spesso non sono neppure dichiarati né nell’entità né sulla destinazione finale, avvantaggiati dalla carenza dei controlli da una parte e dalla mancanza di regolamentazione dall’altra. Sta di fatto che da qualunque prospettiva la si voglia guardare, la stragrande maggioranza delle sagre sono anche una truffa per il consumatore”. “Ben vengano le sagre volte a valorizzare prodotti tipici locali e stagionali con piatti legati alle nicchie da promuovere.
– prosegue Merola – La situazione è invece fuori controllo. Va approvata con urgenza una legge per introdurre criteri di qualità e professionalità nel mondo delle sagre e delle feste al fine di sfoltire e selezionare le diverse iniziative”. In pochi giorni, la petizione ha già raccolto centinaia di firme.