“La proposta dei vertici ASI, o dei partecipanti al tavolo tecnico oggi riunitosi – dice Caramanno -,diventa l’ennesimo atto di trascuratezza nei confronti di un rione, un territorio, una parte della città di Salerno, che solo nel recente passato è stata interessata da un interessante progetto/programma di espansione urbanistica e sociale, sinergico al recupero di buona parte dell’edificato. Insomma un clamoroso passo indietro.
In pole position l’ex Pennitalia, alle spalle del Supermercato Conad, di fronte alla Chiesa, muro a muro con un condominio e con vista con gli ultimi insediamenti di edilizia residenziale realizzati. In mezzo alla gente, per essere chiari. Una proposta indecente, moralizzata con la condivisibilissima necessità di salvare il ciclo produttivo legato alle storiche Fonderie, in uno alla necessità di tutelare (e che dubbio c’è?) i livelli occupazionali.
Oltre che la salute dei concittadini di Fratte. Fonditori o Ideal Standard, cambia davvero poco. Il problema è che oggi questa parte della Città guarda al futuro con altre ambizioni. Di sviluppo, di crescita sociale, d’integrazione urbanistica. Con una pianificazione chiara ed immediata. Le industrie come le Fonderie Pisano, bene altrettanto primario,vanno, con la giusta visione, delocalizzate, non spostate. Spostare non serve, SPOSTA solo il problema ovviamente, da un comitato all’altro.
Delocalizzare significa individuare aree dove si possa fare industria, senza avere impatti con il vivere quotidiano dei cittadini. Per questo porteremo avanti il nostro motivato, civile ed opportuno dissenso”.
Avv. Angelo Caramanno Capogruppo Consiliare salerno per i giovani, coordinatore PD Orizzonte sa est.