Il Siap chiede che vengano attivati ‘ad horas’ tutti i protocolli sanitari nei punti di accoglienza e di sbarco improvvisati degli immigrati, e ricorda di aver sempre sollecitato l’ impiego della Croce Rossa per individuare i soggetti ammalati e farli curare con i loro protocolli. “La risposta fu che non c’erano risorse ed oggi verifichiamo che sia i poliziotti che la cittadinanza sono esposti a contagi e a malattie che potrebbero, secondo gli ultimi “warning”, diventare un vero e proprio flagello per la popolazione italiana che già si vede colpita da malattie dichiarate quasi debellate se non debellate”.
“Far fare gli esami e gli accertamenti ‘ex post’ è solo una presa per i fondelli. Le malattie così si diffonderanno ancor di più”, conclude il Siap.