Ne sono convinti i carabinieri del Nucleo Operativo di Imola che, dopo cinque mesi di indagini, hanno arrestato per tentato omicidio, detenzione e porto illecito di armi da sparo il 43enne Giovanni Di Martino, salernitano residente nella cittadina del Bolognese, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio e associazione per delinquere di stampo mafioso (per fatti degli anni ’90 in provincia di Salerno).
Quella sera l’uomo avrebbe teso un agguato a un 17enne incensurato, figlio di un altro pregiudicato di origine campana che era forse il vero destinatario dell’avvertimento, esplodendo sette colpi di pistola (calibro 7.65) all’indirizzo di una macchina condotta da un amico del minore, di 19 anni, e con a bordo il 17enne e la sua fidanzata coetanea.
I tre erano riusciti a fuggire senza riportare ferite, ma uno dei proiettili aveva frantumato il lunotto della loro auto, mentre un altro aveva forato la finestra del bagno di un’abitazione al terzo piano. Nell’ordinanza del Gip Gianluca Petragnani Gelosi, che ha firmato il provvedimento chiesto dal Pm Giampiero Nascimbeni, si evidenzia il comportamento ‘sprezzate’ tenuto dal 43nne durante le indagini, in particolare il 9 aprile scorso, quando, convocato per essere interrogato, si era presentato in Procura con un coltello a serramanico in tasca. L’arma, consegnata al personale di vigilanza, era stata sequestrata e l’uomo denunciato per porto illegale di armi.
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