È stato firmato in questo mese di luglio, tra il Dipartimento Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione dell’Università degli Studi di Salerno e l’Associazione culturale giovanile “Moby Dick”, il protocollo d’intesa dedicato alla cooperazione tra attività di educazione formale e non formale. L’accordo, siglato lo scorso 9 luglio 2014 presso il Campus di Fisciano dell’Università degli Studi di Salerno, stabilisce i punti strategici di lavoro tra i due soggetti firmatari impegnati nella definizione e realizzazione di azioni dedicate alla crescita educativa e professionale dell’individuo attraverso la mobilità europea. A firmare il documento il presidente dell’Associazione Moby Dick Francesco Piemonte e il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione Annibale Elia.
La diffusione di pratiche di educazione non formale, in contesti di studio, rappresenta uno dei punti prioritari del programma educativo europeo per il 2020. Il termine educazione non formale si riferisce a tutte quelle attività che aiutano i ragazzi a compiere esperienze di vita rilevanti completandone il bagaglio culturale e professionale. Realizzazione di progettualità comuni, riconoscimento delle attività di mobilità europea, attività di cooperazione nell’ambito educativo e di tirocinio per gli studenti, con il riconoscimento di crediti formativi universitari; questi gli ambiti di collaborazione tra l’associazione e l’ateneo di Salerno, seguite dal referente scientifico Paolo Piciocchi- professore di management dei sistemi e relazioni internazionali. Siamo molto soddisfatti del percorso intrapreso – commenta il professore Piciocchi– accordi di questo tipo permettono di potenziare il percorso di studi dei nostri studenti con esperienze generalmente tenute a latere durante la carriera universitaria.
Le attività di educazione non formale – aggiunge il direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione Annibale Elia arricchiscono ulteriormente il bagaglio umano e professionale degli studenti potenziandone le competenze relazionali ed organizzative. Esperienze che nella nostra università possono già compiersi durante gli studi.
Commenta