Conoscitore appassionato della cultura della sua città, a cui ha dedicato la vita e la sua arte, Peppe Barra è Napoli, la sua maschera, la sua voce carnale, primordiale, antica e contemporanea.
Di Napoli, la cui aria sembra aver condensato un ricco sedimento dell’animo umano, pieno di storia e tempo, come uno spirito delle cose, uno spirito della leggenda, Barra riesce, nell’espressività artistica che gli è propria, a catturare la luce e le ombre.
Indiscusso protagonista del recupero della tradizione popolare musicale e teatrale, da perfetto comico dell’arte ha saputo contaminare i generi in un repertorio costituito da testi classici e contemporanei, canzoni e tammurriate, favole tratte dall’opera di Giambattista Basile e filastrocche dalla memoria popolari, liriche teatrali, poesie e barcarole procidane.
Il suo estro dissacratorio e irresistibile veicola l’universo della nostra tradizione più ancestrale e misteriosa, in una fusione di sacro e profano che affonda le sue radici profonde nella cultura ellenica di Partenope.
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