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Eboli: impianto di compostaggio, la Regione sottoscrive l’autorizzazione

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In mattinata il dirigente del Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali della Regione Campania ha firmato il decreto di autorizzazione all’esercizio dell’impianto di compostaggio del Comune di Eboli. La firma giunge dopo un lungo iter autorizzativo, che ha visto dapprima la conferenza di servizi tra i vari enti protrarsi per quasi 10 mesi e poi la richiesta di ulteriore documentazione, immediatamente prodotta dall’Ente. Finalmente, a distanza di un anno e mezzo dal collaudo dell’impianto, si è nelle condizioni di metterlo in funzione. 

“Sono trascorsi anni – dichiara il Sindaco di Eboli Martino Melchionda – da quando, per scelta di questa Amministrazione, si è deciso di costruire ad Eboli questo tipo di impianto, con evidenti vantaggi sia in termini ambientali che economici. Una scelta all’avanguardia, i cui benefici potranno essere rafforzati attraverso l’implementazione del digestore anaerobico, che consentirà di ampliare sia la capacità dell’impianto che il risparmio per i cittadini. La Regione, ora, eroghi rapidamente l’ultima tranche del finanziamento, pari a circa 350mila euro, che questo Ente ha anticipato, facendo fino in fondo la propria parte, affinché i lavori potessero essere portati a termine”. 

“Si tratta – afferma l’assessore all’Ambiente Ilario Massarelli di una buona notizia; finalmente, dopo anni, potremo mettere in esercizio un impianto che consentirà di smaltire circa 20 mila tonnellate di umido all’anno, trasformandole in compost, utilizzabile come fertilizzante in agricoltura. Un processo, dunque, assolutamente pulito, che si avvale delle migliori tecnologie e che trasforma i rifiuti in risorsa.  Il risparmio stimato per l’Ente – che in un anno smaltisce quasi 5000 tonnellate di frazione organica – è di circa 200mila euro all’anno, senza considerare i 5 euro a tonnellata di ristoro ambientale che dovranno esserci riconosciuti. Ora si apre la fase che porterà in pochi mesi all’apertura dell’impianto, bisogna, infatti, che il personale – che ai sensi della normativa verrà distaccato dai consorzi di bacino – sia formato anche attraverso un periodo di pratica presso strutture analoghe”.

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