Le modalità di “accoglienza” sono state le stesse predisposte sia il 1° sia il 19 luglio scorsi quando arrivarono a Salerno complessivamente più di tremila migranti, la maggior parte destinati ai centri di accoglienza dei comuni delle cinque province campane, di Lazio, Umbria, Molise, Calabria, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana. Preparati per la circostanza più di 2000 pasti per i profughi e numerosi punti medici attrezzati: sul posto numerose associazioni di volontariato tra cui l’Humanitas che schiera uomini e mezzi.
”Abbiamo predisposto un piano di trasferimento – ha detto il prefetto di Salerno – con pullman e con due aerei in partenza da Napoli (Capodichino) con destinazione Genova e Milano”. Oltre al piano di accoglienza già collaudato negli sbarchi del 1 e del 19 luglio, si apprende che sulla nave San Giusto nessuno dei migranti dovrebbe avere criticità sanitarie e patologie gravi. ”Ci sono bambini e donne incinte – ha detto il prefetto Pantalone -”. A chi le ha chiesto di segnalazioni a bordo di eventuali scafisti, il prefetto ha risposto: ”C’è la squadra mobile della questura di Salerno che sta operando in questa direzione”.
Dopo l’identificazione gli immigrati sono stati indirizzati nei centri di accoglienza. Il piano predisposto dal ministero dell’Interno prevede le seguenti destinazioni: Molise (60); Basilicata (20), Liguria (75), Umbria (85), Lombardia (250), Piemonte (110), Veneto (150), Friuli Venezia Giulia (100), Toscana (100), Trentino (20), Abruzzo (60), Campania (300). La distribuzione nella regione Campania e’ la seguente: Napoli (80), Salerno (80), Avellino (60), Caserta (60), Benevento (30).
Non mancano le polemiche per il terzo sbarco. Il Sindaco De Luca ha detto: “Dobbiamo fare un discorso di verità in merito al problema dei migranti. Siamo ovviamente pronti e disponibili ad accogliere le navi nel nostro porto, ma dobbiamo dire con sincerità che non siamo in grado di trattenere le persone che sbarcano, perché non c’è nessuno spazio fisico a disposizione. Se dobbiamo dare una mano per le identificazioni e per le cure mediche, lo facciamo; ma è necessario che il resto del paese dia una mano per l’accoglienza delle persone che sbarcano in città. Ringrazio il Prefetto che sta facendo un eccellente lavoro di coordinamento, che ci consente di governare il problema in maniera accettabile. Ci auguriamo ovviamente che presto si svegli l’Europa, perché è una vicenda che non può continuare in questo modo”.
Tavella della CGIL ha espresso solidarietà ai migranti ma nel contempo ribadito di non mettere in crisi il lavoro all’interno del Porto.