Nel 2009 un altro avvenimento particolare è legata alla sua figura: vecchio e povero, Vincenzo, aveva finito i suoi giorni in una casa di riposo a Salerno, il suo desiderio più grande era sempre stato quello di fare ritorno alla sua amata Roccagloriosa. Di fatto, nel 2009, l’uomo apparve in sogno a Vincenzo Cavalieri, un abitante del posto, chiedendogli di riportarlo a casa. L’uomo si mise subito in cerca delle spoglie mortali di “Sciusciu”, riuscendo a ritrovarlo nel cimitero dei poveri a Salerno. Come per un segno del destino, quello di Vincenzo Guzzo, era l’unica cassa con inciso nome, cognome e data di tumulazione. Con una grande festa, promossa da Vincenzo Cavalieri e Gerardo Grippo, la comunità ha voluto ricordare questo compianto concittadino, sono state proiettate delle immagini per ricordare questo uomo semplice e amato da tutti, alcune persone hanno voluto testimoniare, attraverso i racconti che su di lui ancora oggi circolano, la sua vita. La serata di festa si è concluso con lo spettacolo degli sbandieratori di Cava de Tirreni.
La comunità Roccagloriosa ricorda “Sciusciu”
Una serata di festa per commemorare Vincenzo Guzzo, un personaggio vissuto a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, ma che tutti a Roccagloriosa ricordano grazie alle storie che ancora oggi si raccontano su di lui. Lo scopo dell’iniziativa è quello di mantenere vivo il ricordo di questo straordinario personaggio e farlo conoscere alle nuove generazioni. “Sciusciu”, come tutti lo chiamavano, era una persona semplice e la sua figura, entrata nei racconti leggendari del paese, è legata alla festa di Sant’ Antonio Abate e alla statua che l’uomo acquistò nel 1895 ad una riffa a Laurito per 12 lire. Vincenzo era un commerciante ambulante, i frutti del suo lavoro e delle questue che faceva, anche nei paesi limitrofi, venivano elargiti unicamente per la festa del Santo. Si racconta che avesse con Sant’Antonio un dialogo diretto e che ilo santo, dal canto suo, accoglieva tutte le richieste che “Sciusciu” faceva.
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