Dopo i consensi ottenuti con gli spettacoli “Fare il napoletano stanca” (2010) e “Se io fossi San Gennaro” (2012), Federico Salvatore non cambia registro, ma persevera sulla strada del Teatro – Canzone che lega la canzone d’autore al monologo dialogico e parodistico, affrontando tematiche di impatto sociale e culturale. O Palazzo, L’Inno di Papèle, L’Accademia ‘e ll’ova toste, Cammenanno, Lato B, Napocalisse, Dint’’o scuro, sono alcune delle nuove tematiche scritte per il primo tempo dello spettacolo, ma anche per l’abum in vernacolo pubblicato il 21 ottobre 2013 dal titolo “Pulcn hell”. Nel secondo tempo, ritornano sul palco i “successi mediatici” a cui Federico Salvatore diede voce negli anni della sua popolarità. Dalle Ninna nanne agli Incidenti (rivisitati e rinnovati negli arrangiamenti), per poi bissare con la (intramontabile e richiesta) tarantella j’accuse di Se io fossi San Gennaro.
Nato a Napoli, Salvatore inizia a suonare la chitarra, da autodidatta, all’età di 8 anni. Mancino naturale, non inverte l’ordine delle corde sulla tastiera, come si fa di solito, bensì la posizione delle dita. Lascia gli studi di giurisprudenza dopo due anni, con sommo dispiacere dei genitori che volevano farne un avvocato, per dedicarsi alla carriera di cantautore. Fa le sue prime apparizioni in teatro, dove si esibisce riadattando testi divertenti su musica di canzoni famose. La notorietà arriva nel 1994 quando vince il concorso BravoGrazie, che gli permette di partecipare alla trasmissione televisiva Maurizio Costanzo Show. Grazie alle numerosissime presenze in questa trasmissione ottiene enorme successo: i suoi album Azz… e Il mago di Azz vendono più di 500 mila copie, permettendo al cantautore partenopeo di vincere due dischi di platino nel 1995. Nel 2002 l’uscita dell’album L’osceno del villaggio segna un’ulteriore svolta nella sua carriera, e il cantante cabarettista lascia definitivamente il posto al cantautore di denuncia. La decisione di spostarsi verso la musica impegnata lo mette un po’ ai margini di quel mondo dello spettacolo in cui era esploso negli anni precedenti, che non rinnega ma a cui guarda con distacco e senza rimpianti.
Paestum Festival, Teatro dei Templi. Ingresso: dai 15 ai 20 euro. www.paestumfestival.it
Orario degli spettacoli: ore 21,30.
Informazioni e prenotazioni: 320 3354908
Prevendita: La Basilica Cafè – area archeologica Paestum (0828 811301).
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