“Partendo dal presupposto che la famiglia è stata, è tuttora, e sarà sempre la cellula vitale della nostra società, il focolare domestico e la tavola sono i luoghi in cui la famiglia si ritrova e vive la sua vita comunitaria – spiega Michele Cucchi, psichiatra e Direttore sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano –. Nei tempi più moderni, post bellici, la tavola svolge la stessa funzione che un tempo apparteneva alla piazza del paese: luogo di ritrovo in cui si discutono i problemi, si traggono insegnamenti, si impara a vivere”.
Ma perché i campani amano riunirsi a tavola soprattutto in estate? La maggioranza degli intervistati ha rivelato di non poter rinunciare a questi momenti di condivisione con i propri cari soprattutto perché durante i mesi invernali il lavoro e le faccende della vita quotidiana riducono notevolmente il tempo da dedicare alla propria famiglia (72%). Il 42% dei campani pensa invece che sia il periodo migliore per ragionare, discutere e aiutarsi vicendevolmente nel prendere decisioni importanti. Il 53% ritiene infine che mangiare tutti insieme a tavola nei mesi caldi sia il modo migliore per riappacificare delle tensioni che si sono venute a creare e ritrovare armonia e complicità con i parenti.
“A tavola tutti i componenti della famiglia trovano il proprio ruolo: i bambini si sentono accuditi, i genitori si allenano nell’ascolto, facendosi raccontare dai figli come è andata la giornata. I nonni, i più saggi, attraverso il mito del racconto aneddotico tramandano il sapere delle tradizioni e dei processi sociali. La tavola è una palestra di vita: si impara a vivere in gruppo, si apprendono il rispetto e i valori essenziali. Una vita solo virtuale, che non avesse luoghi sociali come la tavola, impoverirebbe la nostra società di quelle competenze emotive che sono il valore aggiunto dell’essere umano”.
Quali sono i momenti delle giornate estive in cui è più facile riunire genitori e figli attorno alla tavola? Il momento più gettonato per vivere questi rari spazi di condivisione è certamente la cena (76%), visto che a pranzo capita spesso, perché si è in spiaggia o si trascorre la giornata fuori casa, che qualche componente manchi all’appello (32%). Sul secondo gradino del podio si ferma invece la colazione (55%), in cui si racconta quali sono i programmi per la giornata appena iniziata e si danno le raccomandazioni necessarie a svolgere tutte le attività.
Quali sono gli alimenti e le bevande che costituiscono l’energia vitale della famiglia? I campani hanno scelto d’incoronare l’acqua come elemento imprescindibile della tavola di casa (86%), seguita dall’immancabile pane (73%) e dal tradizionale ragù della domenica (79%), ingrediente tipico della cucina campana.
Quali sensazioni provano i campani quando, durante i mesi invernali, non possono mangiare assieme ai propri cari attorno alla tavola? L’83% ammette di avvertire una profonda nostalgia per i luoghi d’origine e che non vede l’ora che arrivino le ferie per raggiungere i genitori o i parenti. Il 73% invece rivela che cerca di combattere la malinconia cucinando più spesso piatti tipici che gli ricordano il focolare familiare, mentre il 58% reagisce a questa tristezza telefonando ai familiari per sentirli più vicini, ma anche per chiedere consigli culinari alle esperte nonne o alla mamma.
Ma in quale parte dell’Italia si avverte maggiormente il bisogno di riscoprire il benessere della tavola? Gli italiani al Nord (47%) ritengono che la tavola abbia un ruolo determinante nella crescita della famiglia (65%) e nell’educazione dei suoi componenti (42%) soprattutto in una quotidianità frenetica e stressante. Al Sud (34%), generalmente più incline al raccoglimento all’interno del focolare domestico, quella tavola apparecchiata rappresenta una ricchezza incredibile (70%) in quanto luogo di condivisione di cibo e di animo.
Ma si vive per mangiare o bisogna mangiare per vivere? Forse da noi al Sud per tante ragioni storiche e sociali si dà un peso un pò eccessivo al cibo……..