A fare da cornice sarà l’incanto dei luoghi con la Cappella Rupestre mentre l’atmosfera sarà garantita dal suono delle tammorre. Gete è uno dei tredici borghi diTramonti, cittadina abbarbicata tra i Lattari che scende a imbuto nella vallata che da Chiunzi arriva fin giù al mare di Maiori. Qui, pulsa il cuore di una città del vino grazie alle sue cantine e i suoi vitigni autoctoni che da secoli offrono nettare di insolita eleganza. Questa è una terra dove si coltiva il Tintore, un vitigno unico che in passato serviva solo a dare colore ai vini. I produttori della zona da qualche anno non lo cedono più con facilità ai commerciati di uva proprio perché è partita la fase della rivalutazione del vitigno.
Il Tintore, infatti, lo si vinifica in purezza e i risultati sono lusinghieri, anche se necessitano nuovi studi e ricerche. “Il Tintore di Tramonti non ha fratelli, né cugini, né sosia nel mondo”, è stato detto da qualche critico enogastronomico. Ed è così, se si considera che il vitigno è uno dei pochi autoctoni ad aver scampato la fillossera. Per questo, ad agosto, si celebra il trionfo dell’orgoglio contadino, con degustazione dei bianchi e rossi della sottozona di Tramonti della Doc Costa di Amalfi. Ma anche balli, canti e prodotti tipici di una vallata verdissima e generosa in cui si opera e si lavora all’ombra dei Lattari.