“Ancora un aggravio per le finanze dei cittadini che, per un motivo o per l’altro, continuano ad essere depredate da continui prelievi che riducono ancor di più la loro possibilità di spesa tanto decantata e necessaria per la ripresa del Paese che, nel frattempo, continua a sprofondare in una recessione inarrestabile”. Si legge in una nota inviata alla stampa. “Nell’ultimo invio di bollette da parte di Salerno Sistemi S.p.A. si evince un addebito di € 25,00 quale prima rata del nuovo deposito cauzionale richiesto in riferimento alla Delibera n. 86 del 28/02/2013 dell’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico”.
“Ebbene, la delibera in questione intende disciplinare l’applicazione del deposito cauzionale per il servizio idrico integrato. In essa emerge chiaramente l’intenzione di salvaguardare l’equità sociale attraverso la determinazione di una progressione di addebito sulla base delle capacità reddituali, attraverso una esenzione agli utenti finali che usufruiscono di agevolazioni tariffarie di carattere sociale, del rischio di morosità, dipendente dalla periodicità di fatturazione e dalla tempistica di pagamento e di sollecito, ed infine della sostenibilità da parte dell’utenza con particolare riguardo alle utenze domestiche”.
“Ciò non sembra accadere a Salerno; infatti Salerno Sistemi S.p.A. – si legge – ha stabilito una quota fissa di deposito cauzionale per tutti gli utenti senza distinzione alcuna. Il principio di equità, secondo cui l’introduzione del deposito cauzionale tutelerebbe la cittadinanza solerte nei pagamenti nei confronti di quella morosa, viene totalmente disatteso a causa della modalità superficiale con cui il deposito cauzionale è addebitato ai cittadini salernitani”.
“Inoltre Salerno Sistemi S.p.A. disattende totalmente la normativa in materia di trasparenza, accessibilità e usabilità del proprio sito internet, uno strumento, questo, indispensabile per la consultazione della Carta dei Servizi da parte degli utenti. Ciò rende inapplicabile la richiesta del deposito cauzionale secondo quanto stabilito dal comma 2 dell’art. 3 della delibera n. 86 del 28/02/2013”.
“Durante l’incontro si approfondirà la discussione anche in merito alle sentenze che, in passato, hanno accolto le richieste dei cittadini dichiarando che il pagamento del deposito cauzionale non era dovuto. In alcuni casi, come ad esempio a Pistoia, il giudice di Pace ha annullato le fatture emesse nei confronti degli attori nella parte in cui la società chiedeva il pagamento delle somme relative al deposito cauzionale”.
Il Comitato Acqua Bene Comune Salerno – comitato.salerno@acquabenecomune.org
Qualcuno dovrà pur rimpinguare le casse della società dopo la gestione fallimentare di Mucio.
Veramente in Italia e in campania sidovrebbero fondare mille comitati in difesa dei beni comuni sottratti ai cittadini! solo un esempio scandaloso: Le spiaggie. Provate ad andare nel cilento o peggio ancora in costiera amalfitana: la camorra delle concessioni meriterebbe l intervento della magistratura!
Cominciamo ad esigere chiarezzagli su questi pozzi senza fondo delle Partecipate del Comune.
Ormai sono solo balzelli.