Per ovviare a questa situazione, il Sole 24 Ore ha pubblicato una guida per difendersi dalle sanzioni e per districarsi nel ginepraio di autovelox e trappole.
Autovelox
L’Italia è l’unico paese occidentale in cui i controlli di velocità vanno presegnalati e resi visibili. Tuttavia, non fatevi ingannare. I controlli a sorpresa ci sono: sia perché si possono fare da un auto della polizia in movimento (anche se sono rari) sia perché sono diversi gli autovelox nascosti o poco visibili. In quest’ultimo caso, è possibile fare ricorso e fare annullare il verbale. Ma ricordatevi di portare delle prove (foto dell’autovelox) così da rendere più sicuro l’appello al giudice di pace. Tra il segnale di avviso di rilevatore di velocità e autovelox deve esserci una distanza minima (250 metri in autostrada, 150 in strade urbane di scorrimento e 80 metri per le altre strade) e una massima (fino a quattro chilometri). Anche una pattuglia della polizia stradale che sta effettuando controlli di velocità deve avere un display di avviso posto a una distanza adeguata.
Occhio alla notifica del verbale
Se avete il timore di aver preso una multa, non è vero che potete sentirvi al sicuro una volta passati i 90 giorni previsti dal Codice della strada per la notifica: le modalità di conteggio dei termini lasciano nell’incertezza per più tempo. Come scrive il Sole24ore, l’ultimo esempio viene da Milano: il Comune – messo in difficoltà dalla mole di verbali da notificare in questi mesi dopo aver attivato sette nuovi autovelox automatici – ha interpretato le norme facendo partire i 90 giorni non più dalla data dell’infrazione, ma da quella in cui i vigili in ufficio visionano il fotogramma. Una interpretazione che potrebbe essere bocciata in caso di ricorso al giudice di pace.
Ticket strisce blu
Attenzione a dove parcheggiate l’automobile. Perché se lasciate scadere il ticket per la sosta sulle strisce blu e non integrate il pagamento per il tempo che rimane il rischio di beccare una multa è altissimo. Infatti, nonostante lo scorso marzo il ministro delle Infrastrutture abbia fatto intendere che non si può applicare alcuna sanzione, la realtà è diversa. E l’Anci non ha mai emanato disposizioni operative. Unico consiglio nel caso in cui prendeste una multa? Fare ricorso alla prefettura (che dipende dal ministero dell’Interno e dovrebbe seguire le linee guida del governo) e non al giudice di pace.
Etilometro impreciso
Purtroppo lo strumento è di per sé impreciso, in quanto non misura direttamente il tasso di alcol nel sangue, ma lo presume da quello che rileva nell’aria respirata. E tale presunzione si fa in base a una formula matematica di dubbia affidabilità. Nonostante ciò, gli agenti non sono tenuti a far eseguire l’analisi del sangue. Ergo, in caso di ricorso, è bene fare una analisi del sangue per conto proprio e portarla al giudice.
Fonte IlGiornale.it