L’intervento progettato e proposto da Fondazione Ravello sarà supportato con fondi FESR 2007/2013 nell’ambito dell’Obiettivo Operativo 1.9 Beni e siti culturali – Iniziative di Accelerazione della spesa, per un importo pari a € 3.372.672,91.
La pianificazione dell’impegno di spesa, in coerenza con il cronoprogramma dell’operazione, prevede la ripartizione in due tranche del finanziamento sulle annualità 2014 e 2015. Questo nuovo riconoscimento da parte della Regione Campania, che consolida il più ampio “Progetto Ravello”, rende merito all’eccellente capacità manageriale messa in campo dalla Fondazione Ravello nei suoi otto anni di gestione di Villa Rufolo, dal 2006 ad oggi, svolti all’insegna dell’efficienza e virtuosa rivitalizzazione del bene culturale.
Nella fattispecie, il nuovo intervento di restauro e valorizzazione prevede il rifacimento delle facciate Sud e Ovest della Villa, il completamento degli impianti con la climatizzazione di tutti gli ambienti, la musealizzazione della Torre maggiore, già interessata dalle operazioni di recupero strutturale nell’ambito dei finanziamenti ARCUS.
“Accanto all’attività culturale, preziosa, importante, ma effimera nel senso di passeggera, già svolta con il Festival di Ravello – spiega Renato Brunetta, presidente della Fondazione Ravello – le opere di manutenzione e restauro finalizzate a restituire Villa Rufolo all’antico splendore, rappresentano un investimento, significativo e duraturo, per il futuro sociale, culturale ed economico del territorio e della collettività”.
Per dare un’idea della crescita di Villa Rufolo nella fruizione pubblica, ecco qualche numero: le presenze sono aumentate del 28%, passando dalle 160.717 del 2006 alle 206.455 del 2013, con incassi che hanno registrato un incremento del 44% (da 631.699 euro nel 2006, a 920.704 nel 2013) mantenendo inalterato il costo del biglietto d’ingresso. L’importante opera di valorizzazione e promozione della cultura posta in essere da Fondazione Ravello si esplica anche attraverso i numerosi protocolli di intesa siglati in questi anni, l’ultimo dei quali stipulato il mese scorso con il CNR, partner privilegiato nel progetto di musealizzazione della Torre maggiore di Villa Rufolo.
Da sottolineare anche l’opera di recupero della memoria con l’acquisizione al patrimonio della Villa di ottantaquattro volumi della biblioteca Reid, di diciotto opere della pinacoteca e di nove reperti a suo tempo sottratti a Villa Rufolo e recuperati grazie all’attenta opera della Direzione. Villa Rufolo è, da sempre, sede principale e affascinante del Ravello Festival, che all’interno del monumento ospita concerti, spettacoli e, da qualche anno, prestigiose mostre di arti visive: in questi giorni sono visitabili quelle di Tony Cragg, di Wang Guangyi e delle ceramiste dell’Associazione Pandora. “Con il nostro modello di gestione – conclude il direttore di Villa Rufolo, Secondo Amalfitano – intendiamo dimostrare alle nuove generazioni come il passato possa avere una straordinaria importanza e produrre reddito in un mondo mercificato e commerciale. La cultura può essere fonte di progresso e di sviluppo oltre a preservare la memoria storica”.
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