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Salerno: ferragosto e la crisi fanno chiudere la mensa dei poveri

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Oltre a Mario Conte, fondatore della mensa dei poveri di Salerno, nei locali di via D’Avossa si alternano due volontari fissi, più altri occasionali. In realtà, visto che di pasti al giorno se ne preparano quasi trecento e che di ospiti in media ne arrivano circa 200, di gente disponibile ad aiutare ne servirebbe molta di più: almeno otto persone. E tra questi volontari ci vorrebbe qualcuno che pensi alla gestione della sala, all’accoglienza dei disperati, alle pulizie dei locali, alla raccolta del cibo, non solo alla cucina. Mario si è visto costretto, per la prima volta dopo 27 anni, a chiudere la mensa nel ponte di Ferragosto.

I motivi li ha spiegati lui stesso in una lunga intervista rilasciata ieri al nostro telegiornale: i volontari sono pochi, il cibo scarseggia perché anche i benefattori vanno in ferie e poi c’è la chiusura della mensa della zona orientale per ben due mesi che fa aumentare il numero di coloro che bussano alle porte dei locali di Via D’Avossa. A lievitare sono i costi, al punto che i soldi assegnati dalla Caritas si esauriscono presto e vie d’uscita nell’immediato non se ne vedono. Le associazioni dei mercatali, però, sembrano pronte ad accogliere l’appello di Mario Conte a donare l’invenduto di giornata, ma il problema sta nella consegna delle merci. Altro discorso per i supermercati, che pure potrebbero donare prodotti in scadenza, utilissimi alla Mensa che ha regimi di consumo altissimi: qui l’amministrazione comunale potrebbe sollecitare la media e grande distribuzione con accordi mirati.

Fonte LiraTv

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