“Continua ad aggravarsi un problema che, per alcune aree urbane, sta diventando drammatico e ingestibile. Dico con chiarezza – afferma De Luca – che in alcune realtà la sicurezza non è più garantita. È sempre necessario distinguere anche tra diverse componenti di immigrati. A fronte di una posizione di correttezza e civiltà della comunità senegalese, noi registriamo presenze di componenti est-europee ed asiatiche estremamente aggressive, specializzate in furti di appartamenti, nella gestione della prostituzione e nello spaccio di droga. Abbiamo fenomeni di occupazione quasi militare di pezzi di città. Da noi, registriamo la presenza di centinaia – dico centinaia – di immigrati irregolari, che quotidianamente cercano di occupare le zone più frequentate della città”.
“In alcuni casi – ribadisce De Luca – l’attività di contrasto ha richiesto la presenza di forze in assetto anti-sommossa. Si è deciso nelle scorse settimane l’invio di poche unità di militari, ma sono del tutto insufficienti. Allora. È possibile continuare a chiudere gli occhi di fronte a questi problemi? È possibile sostenere che ci sia lo Stato, quando si è nell’impossibilità reale di far rispettare un “foglio di via” o un decreto di espulsione? Come si fa – in concreto! – ad allontanare da una città chi ripetutamente viola le leggi e le regole? È giunto il momento di prendere atto che il tema della sicurezza di molte aree urbane è oggi, forse, la prima emergenza del Paese. È urgente assumere le decisioni – in termini di risorse, uomini e strumenti normativi – in grado di affrontare in modo efficace il problema. Non si commetta l’errore di confondere col razzismo la sacrosanta esigenza di sicurezza e di tranquillità che esprimono i cittadini, in relazione alle proprie famiglie e alle proprie attività. È la mancanza di risposte e di decisioni che può alimentare tensioni, scontri, o spinte regressive”.