L’avventura di Leonardo Menichini sulla panchina della Salernitana inizia di buon’ora a Baronissi. Il tecnico di Ponsacco e la truppa si presentano al Figlioliacon ampio anticipo, rispetto all’orario indicato dal sito ufficiale, evidentemente per depistare giornalisti e tifosi. Lo spettro di una possibile contestazione fa sì che all’esterno dell’impianto vi siano carabinieri e polizia municipale, mentre all’interno dello stadio c’è pure la Digos. Alle 9.30, un’ora prima dell’inizio della seduta, ci sono solo 5 persone (tra loro il presidente del CCSC Santoro), Menichini e i giocatori sono già negli spogliatoi per una prima riunione conoscitiva. Col passare del tempo, però, si radunano una trentina di persone, poi anche qualcosa in più.
Poco prima delle 10.30 inizia l’allenamento: all’esterno alcuni tifosi (ancora scottati dalla vicenda Somma) se la prendono coi calciatori (Ginestra, Mounard e Foggia in particolare, col quale al termine della seduta c’è stato anche un confronto) e accusano il nuovo allenatore di essere uomo pronto ad assecondare in tutto e per tutto i voleri della proprietà (“Non sono venuti qui a svernare, ma per vincere” la replica del tecnico a fine allenamento). Le urla dall’esterno arrivano distintamente sul rettangolo verde, dove la Salernitana cerca di lavorare con serenità, visto che l’esordio in campionato s’avvicina e, remote ipotesi di ripescaggio a parte, bisogna fissare l’obiettivo: il 31 agosto alle 18 arriva il Cosenza e non si può steccare. Occhiali da sole, divisa giallo oro ufficiale, cronometro alla mano, Menichini dirige la seduta coadiuvato dal nuovo collaboratore dell’area tecnica Andrea Bonatto (che prende il posto di Ferrara) e dai preparatori Scarpellino, Genovese e D’Andrea.
INTERVISTA VIDEO AL PRESIDENTE DEL CCSC RICCARDO SANTORO
VIDEO BARONISSI