italiane, dunque d’obbligo la tappa di Paestum oltre che per la prestigiosa location per il selezionato ed esigente pubblico che la frequenta. Dopo Paestum la compagnia si trasferirà in Sicilia sino alla fine del mese
dove terrà le ultime rappresentazioni della tournée estiva.
La commedia scritta a due mani da Izzo e Tabacchini è il racconto di fantasia ambientato a Sharm El Sheikh
attraverso il quale il protagonista offre spunti di riflessione per esorcizzare con ironia le problematiche dell’oggi. La regia è di Claudio Insegno.Biagio Izzo si avvale in scena di un partner d’eccezione, Francesco Procopio, che magistralmente interpreta i suoi numerosi personaggi. Alla collaudata coppia Izzo Procopio si affianca un esotico corpo di ballo al femminile che esegue le coreografie di Manolo Casalino sulle musiche originali di Jacopo Fiastri.
I costumi di scena sono stati realizzati da Graziella Pera.Di grande effetto la scena realizzata da Luigi Ferrigno. Perfetta cornice per lo spettacolo e ben esaltata dal disegno luci di Massimo Tomasino.
Brevi note
Durante una escursione dal villaggio vacanze di Sharm El Sheikh, il piccolo aereo che sorvola il deserto del
Sahara per un giro panoramico con vista sulle piramidi, a causa di un’avaria al motore, è costretto ad un
atterraggio di fortuna. Una carovana di berberi che si trovava nelle vicinanze accorre per prestare soccorso ai
malcapitati. I soccorritori traggono in salvo tutti i passeggeri (almeno così credono) ma non si accorgono di
quello che è rimasto chiuso in bagno e che, forse per aver battuto la testa, quindi mezzo stordito, non si era
reso conto di cosa stesse accadendo; fatto sta che quando l’ignaro turista esce dal bagno, dopo avere percorso
tutta la cabina passeggeri senza scorgere anima viva, messa la testa fuori dal portellone spalancato, si trova di
fronte ad una verità agghiacciante: è rimasto solo in mezzo al deserto!
C’è un’oasi completamente disabitata alle sue spalle. L’oasi è il luogo immaginario della mente umana dove
ognuno trova rifugio; al riparo dalla vita frenetica, dalle preoccupazioni, da una esistenza senza scampo, alla
ricerca di un po’di pace. Un luogo rassicurante ma troppo distante dalla realtà in cui l’uomo è abituato a
vivere. I rumori, gl’impegni di lavoro, la famiglia, gli affetti, tutto gli manca; anche il peggio del peggio che
lui maledice tutti i giorni, gli manca.
Nel bel mezzo delle dune, davanti a lui si prospetta una lunga pausa forzata in un’oasi del tutto tagliata fuori
dai classici itinerari turistici, dove l’unico punto di contatto con il vasto mondo è la radio di bordo.
Per niente rassegnato alla condizione di solitudine in cui è piombato l’uomo comincia a lanciare richieste di
soccorso attraverso la radio tirata fuori dalla cabina di pilotaggio. La fusoliera del velivolo è immersa
completamente in una montagna di sabbia . Ci sono le condizioni di sopravvivenza, ma il sole si fa sentire. Un
colpo di calore può produrre effetti strani. Il turista disperso comincia a vedere intorno a sé ombre e figure che
gli tengono compagnia, ma lo tormentano anche. Odalische sinuose si alternano a berberi, beduini, incubi,
allucinazioni e miraggi.
Il magico isolamento del deserto può trasformarsi in incubo per chi, come molti di noi occidentali è abituato
alla mentalità del “tutto e subito”, in un contesto dove si potrebbe addirittura trovare un equilibrio esistenziale
mai sperimentato prima.