“Senza toccare la parte strutturale del Puc – spiega il sindaco Giuseppe Canfora – , l’Amministrazione non riparte da zero, ma corregge la visione della città futura adattandola alla programmazione e a una diversa concezione del territorio. I parchi tematici restano e resta l’impostazione strutturale, ma, nel merito, i Pua andranno ad incidere per conservare la generalità della programmazione urbanistica e la conformità alla natura storica del territorio. Il Piano proposto dalla precedente Amministrazione risulta già in parte cambiato dalle 20 osservazioni accolte rispetto alle 57 presentate dai cittadini, dai comitati e dalle associazioni”.
L’Amministrazione Canfora è voluta scendere anche più nel merito, demandando alla fase successiva dei piani attuativi (Pua) le regole del particolare che saranno oggetto di ulteriore e approfondita analisi nel solco dell’atto approvato. Una delle novità più significative apportate al Piano riguarda le zone agricole. A tutela delle aree agricole si è deciso di aumentare il lotto minimo edificabile da 5000 mq a 10000 mq. Oltre a questo, fermo restando la possibilità di scelta della tipologia abitativa, gli insediamenti a sostegno dell’agricoltura (produzione, deposito agricolo, annessi, etc) dovranno essere ecosostenibili e senza fondazioni profonde né volumi interrati.
Inoltre, fino alla redazione dei relativi Pua, nelle aree dei parchi tematici (Parco Archeologico Santa Maria della Foce, Parco Urbano dell’Innovazione, Parco Storico Naturalistico del Saretto, Parco Fluviale del Rio Santa Marina, Parco del Voscone), sarà consentita manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamento funzionale senza modifiche di destinazione d’uso, con incentivi alle bonifiche ambientali. I parchi, che sono il cuore e l’anima di questo Puc, saranno infatti oggetto di Pua di iniziativa esclusivamente pubblica, al fine di dare organicità e spessore al parco intero. Ciò non impedirà interventi privati di risanamento conservativo.
Novità anche per le attività produttive che, fuori dai parchi, possono contemplare edifici alti, anche di tipo direzionale, ma non residenziale. In sostanza si tratta di osservazioni ulteriori che limitano la portata di alcune previsioni precedenti rendendole conformi al programma del centrosinistra. La vera sfida, dopo il periodo di pubblicità e l’approvazione del Consiglio Comunale, si sposta sui piani attuativi (Pua). L’Amministrazione Canfora, apportando le dovute osservazioni, non butta al vento l’opportunità di dare alla città uno strumento urbanistico atteso da ben 40 anni, consapevole anche dell’enorme meccanismo di partecipazione espletato. Le differenze con il precedente Piano sono sostanziali, anche se non strutturali e indirizzano la politica urbanistica verso una maggiore tutela del territorio e verso uno sviluppo ordinato delle diverse attività e delle diverse esigenze.